È successa una vicenda a dir poco incredibile. In campo hanno fatto il minuto di silenzio per il calciatore, che però è ancora vivo.
Quando si verifica un lutto, non è per niente raro assistere al classico minuto di silenzio. Anche le più grandi competizioni internazionali lo fanno, fermandosi per un minuto per lutti di grandi figure dello sport o in seguito a eventi particolarmente dolorosi.
La vicenda di cui parliamo oggi, però, ha davvero dell’incredibile. Infatti, la società ha pensato di indire un minuto di silenzio per un grande calciatore, una vera e propria icona del calcio internazionale. Peccato, però, che lui fosse ancora in vita.
Il fatto ha ovviamente raccolto la curiosità dei tifosi di tutto il mondo e anche della stampa. I presenti allo stadio hanno pensato fosse accaduto il peggio e invece non c’era niente da temere, perché il calciatore è ancora in vita.
Siamo in Bulgaria, dove questo fatto decisamente singolare ha raccolto parecchia curiosità ma ha anche suscitato molta indignazione tra i tifosi. La società è stata costretta a fare le sue scuse tramite un comunicato.
Protagonista di questa vicenda è la squadra dell’Arda Kardzhali, che ha osservato un minuto di silenzio per l’ex calciatore Petko Ganchev prima della partita giocata contro il Levski Sofia. I giocatori di entrambe le squadre si sono riuniti al centro di campo con il capo chino per rendere omaggio ad un’icona del calcio bulgaro, ma alla fine la vicenda ha preso una piega decisamente inaspettata.
Proprio mentre stavano giocando, infatti, i dirigenti della squadra hanno appreso la notizia che in realtà Ganchev è in realtà vivo e vegeto. L’ex calciatore, oggi 78enne, ha appreso la notizia del malinteso mentre guardava la partita in televisione insieme alla moglie.
“La dirigenza del PFC Arda desidera esprimere le sue più sentite scuse all’ex giocatore dell’Arda Petko Ganchev e ai suoi familiari dopo che il club ha ricevuto informazioni errate sulla sua morte” ha scritto poche ore dopo la partita l’Arda Kardzhali sul suo profilo Facebook. “Auguriamo a Petko Ganchev molti altri anni di buona salute e di godere del successo dell’Arda”, si legge nel comunicato.
Le scuse sono arrivate e ora la vicenda è terminata, anche se di certo nella società qualcuno si sarà preso la responsabilità per un malinteso non da poco.