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Atene da dimenticare per la Fiorentina | Il Panathinaikos vince l’andata 3-2

Nell’andata degli ottavi di finale la Fiorentina cade sul campo del Panathinaikos. Dopo aver recuperato il doppio svantaggio, i viola subiscono il terzo gol decisivo di Tete. Appuntamento al match di ritorno all’Artemio Franchi.

Atene-Conference League è un binomio stregato per la Fiorentina. La compagine viola cade ancora nella capitale ateniese a diversi mesi di distanza dalla finale europea della scorsa stagione. Una sconfitta che non pregiudica il discorso qualificazione, perché il solo gol di svantaggio è recuperabile nel match di ritorno. Servirà una Fiorentina diversa, più attenta in fase difensiva e più aggressiva davanti.

Un primo tempo da fuochi d’artificio seguito da una ripresa tediosa, in poche parole il match dello stadio Olimpico Spyros Louis. L’avvio è da incubo per la squadra di Palladino. Una difesa troppo morbida e statica osserva i giocatori di casa passarsi tranquillamente il pallone con Swiderski che inventa una parabola letale. Al 19’ Terracciano al 19’ non blocca il pallone su una conclusione dalla distanza e per Maksimovic è un gioco da ragazzi raddoppiare indisturbato. L’errore pesante dell’estremo difensore getta alle ortiche tutta la fiducia di Palladino, che lo aveva confermato tra i pali lasciando de Gea a riposare in panchina tra le polemiche degli addetti ai lavori.

A questo punto la Fiorentina si sveglia dal torpore iniziale e cambia decisamente atteggiamento. Una reazione veemente con due gol in pochi minuti, due azioni quasi in fotocopia in cui Mandragora è bravo a trovare in entrambe le occasioni il liberissimo Gosens sulla sinistra. Nel primo caso è Beltran a deviare in rete di testa, poi tocca a Fagioli con un rasoterra velenoso pareggiare al 23’. La Fiorentina diventa padrona del campo, gioca a viso aperto e schiaccia gli avversari arrivando anche al terzo gol: una gioia effimera per via della posizione irregolare di partenza di Moreno e il conseguente annullamento al VAR.

Quanto bello fatto vedere nella seconda parte della prima frazione diventa solo un ricordo al rientro dagli spogliatoi. La difesa gigliata fatica, soffre gli avversari e pasticcia quando si tratta di allontanare i pericoli. È proprio un disimpegno a ridare palla al Panathinaikos, che al 54’ affonda dalla sinistra e si fa di nuovo avanti con una marcatura di pregevole fattura realizzata da Tete.

Ripresa da dimenticare

A differenza dei primi 45’, la Fiorentina stavolta manca di risposta. Gosens, uno dei pochi a brillare, si spegne lentamente allineandosi alla prestazione dei compagni. I viola non riescono a guadagnare campo, linee di passaggio troppo lontane e corsie esterne poco utilizzate in una serata in cui Dodo non offre il meglio del proprio repertorio. A questo va aggiunto un gioco inframezzato dalle continue perdite di tempo dei padroni di casa.

Impressionano le difficoltà del reparto difensivo. La sfera sembra stregata, i contrasti quasi sempre persi e tante distrazioni con la palla tra i piedi. I cambi di Palladino non aiutano. Cataldi si fa vedere con un paio di suggerimenti ma poi il nulla, Parisi e Gudmunsson praticamente invisibili. E il sornione Panathinaikos sfiora pure la quarta rete, negata dal palo a Filip Djuricic.

Terracciano bocciato

Testa al ritorno. Tutto è ancora in gioco e con la spinta del pubblico di casa c’è fiducia nel rimontare il risultato. Serve l’undici visto in campo nel primo tempo e non la brutta fotocopia della ripresa. Ci sarà da cambiare a centrocampo dove Richardson è stato uno dei peggiori, impalpabile. Servirà il miglior Dodo, che oggi ha dimostrato di essere un riferimento importante e un suo venire meno riduce la pericolosità offensiva. Infine il capitolo Comotto; era stato uno dei migliori giocatori della stagione, ma ora il ragazzo patisce una parabola discendente. Un calo di fiducia o forse di stanchezza legato alla tanta mole di gioco nella prima parte della stagione.

Pagelle: Terracciano 4.5, Moreno 5.5, Comuzzo 5, Ranieri 6, Dodo 5, Mandragora 6, Richardson 5, Fagioli 6.5, Gosens 6.5, Beltran 6, Kean 5. Dalla panchina: Cataldi 6, Parisi 5, Gudmunsson 5.