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Troppe panchine, scatta lo “svincolo automatico”: giocatore perso a zero dal club

Lo Stadio di San Siro - fonte Lapresse - mondosportivo.it

Lo Stadio di San Siro - fonte Lapresse - mondosportivo.it

Si tratta di una delle questioni più importanti nel mondo del calcio italiano: ecco che cosa accade in questi casi.

C’è una questione che da parecchio tempo sta facendo discutere tutto il calcio italiano. Dalle massime leghe come la Serie A fino ai campi da gioco dilettantistici, si tratta di una domanda che tutti si fanno. Oggi finalmente ti sveliamo qual è la verità in proposito.

Ma qual è questa questione? Sono in molti a chiedersi che cosa si possa fare una volta che si è stati in prestito per altre squadre due volte nella stessa stagione. In particolare, ci si chiede se in questi casi sia possibile tornare alla propria società di appartenenza.

Sul tema spesso si tende a fare parecchia confusione. Invece, il diritto sportivo in merito è molto più chiaro di quanto si possa pensare.

In particolare, c’è una vicenda che ha contribuito ad alimentare la confusione in merito a questa questione. In particolare, c’è un calciatore tesserato per una società di Seconda Categoria che è stato ceduto in prestito ad una squadra di Prima Categoria a giugno. Poi, è passato per un’altra società. Ora si chiede se sia possibile tornare alla società di origine.

Che cosa dice la normativa vigente

Secondo il Codice Sportivo, la normativa consente a tutti i calciatori non professionisti di richiedere lo svincolo per inattività qualora non siano stati inseriti nella distinta di gara ufficiale per almeno quattro incontro consecutivi (come è successo al calciatore della vicenda sopra spiegata). In questo caso bisogna presentare la domanda entro il 28 febbraio per i calciatori “non professionisti” e entro il 30 aprile per i “giovani dilettanti”.

Una volta ottenuto lo svincolo, il giocatore può tornare alla società proprietaria del suo cartellino. Si può infatti appellare all’articolo 95 delle Norme Organizzative Interne della FIGC.

Due prestiti in una sola stagione - fonte Pexels - mondosportivo.it
Due prestiti in una sola stagione – fonte Pexels – mondosportivo.it

Una legge che tutela i giocatori

Nel caso specifico del giocatore tesserato, il ritorno alla squadra rientra nelle possibilità ammesse del regolamento. C’è un limite massimo di tre club per stagione da rispettare che lui non ha superato, motivo per cui non ha nulla da temere da questo punto di vista.

Si tratta di una disposizione che tutela chiaramente i giocatori che, a seguito di prestiti poco fruttuosi, si ritrovano senza spazio in squadra e desiderano tornare a giocare con maggiore continuità. È dunque effettivamente possibile richiedere lo svincolo per inattività garantendo il rispetto delle normative federali.