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Posto di blocco e pistola in faccia: il rossonero non ci crede | Gli è finita come Nainggolan

Nainggolan/ fonte Lapresse- mondosportivo.it

Dopo l’arresto del Ninja scoppia un altro caso che vede coinvolte le forze dell’ordine: questa volta ci va di mezzo un calciatore milanista.

Il mondo del calcio italiano nei giorni scorsi è stato scosso dalla notizia dell’arresto di Radja Nainggolan, centrocampista belga noto per la sua carriera in Serie A con Cagliari, Roma e Inter. Il Ninja è stato coinvolto in un episodio legato al traffico di droga, che ha avuto forti ripercussioni mediatiche sul suo conto.

L’arresto ha suscitato grande sorpresa, soprattutto considerando la fama del centrocampista belga, che ha sempre avuto una personalità audace e spiccata dentro e fuori dal campo. Tuttavia, questo incidente ha messo in evidenza le difficoltà che alcuni atleti possono affrontare, anche fuori dal contesto sportivo. Le ultime ricostruzioni riportano che comunque il giocatore sia stato rilasciato dopo aver trascorso una notte in carcere, e a breve verranno fatte ulteriori verifiche sulla questione.

Chi qualche tempo fa ha patito una sorte simile però è stato un ex calciatore del Milan. Questo ad un posto di blocco è stato fermato dalla Polizia, che lo ha minacciato con una pistola puntata alla faccia. Vediamo però chi è il calciatore in questione e che cosa è accaduto nello specifico.

Ecco che cosa è successo

Nell’estate del 2022 Tiemoue Bakayoko, all’ora in forza al Milan, è stato fermato e perquisito ad un posto di blocco. Sebbene potrebbe sembrare una situazione normale però le cose non sono andate propriamente così.

Al calciatore francese infatti durante i controlli veniva puntata una pistola alla testa da parte di un agente. E’ stato lo stesso ex rossonero a denunciare il tutto, tanto che dopo che la notizia ha iniziato a circolare sul web, si è cominciato a parlare di razzismo.

Tiemoue Bakayoko/ fonte Lapresse- mondosportivo.it

La spiegazione delle forze dell’ordine

Dopo l’accaduto, e soprattutto in seguito al caso mediatico che la situazione ha suscitato, le forze dell’ordine hanno spiegato che si è trattato di uno scambio di persona, che ha visto dunque coinvolto Bakayoko.

Qualche giorno prima della perquisizione ai danni del francese infatti un gruppo di africani era rimasto coinvolto in una sparatoria, e gli agenti pensavano che il centrocampista fosse uno di questi. Tutto rientrato dunque, tranne lo spavento dell’ex milanista, che difficilmente riuscirà a dimenticare.