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“Mi ha aiutato Thuram, è stato razzismo”: calciatore pestato dalla polizia, la denuncia in diretta

Marcus Thuram - fonte Lapresse - mondosportivo.it

Marcus Thuram - fonte Lapresse - mondosportivo.it

Si torna purtroppo a parlare di razzismo. A rivelare quanto accaduto è stato lo stesso calciatore: ecco che cosa ha vissuto.

Non è la prima volta e, purtroppo, per il momento sembra difficile possa trattarsi anche dell’ultima. La situazione è letteralmente fuori controllo e il razzismo nel mondo del calcio è purtroppo fin troppo radicato. Servono provvedimenti duri verso chi insulta un avversario per il colore della pelle.

Ma il razzismo non è solo in campo. Purtroppo, sappiamo bene che gli episodi di aggressione razzista si sono moltiplicati negli ultimi anni. Non solo dai comuni cittadini, ma persino da parte delle forze dell’ordine.

Questi episodi rimandano subito a quanto era successo a George Floyd negli Stati Uniti non molti anni fa. L’uomo afroamericano era stato ucciso da un poliziotto statunitense, che gli aveva premuto il ginocchio sul collo fino a soffocarlo. Era stato un evento che aveva scatenato molte polemiche e discussioni.

Pensare che questo sia un fenomeno limitato agli Stati Uniti è sbagliato. Lo dimostra il racconto di questo calciatore, che ha raccontato di un’aggressione davvero feroce avvenuta in Italia.

Calciatore aggredito dalla polizia, scoppia lo scandalo

A raccontare la vicenda è stato l’ex Genoa Stephane Omeonga. Il 25 dicembre 2024, il calciatore belga (oggi centrocampista del Bnei Sakhnin) è stato arrestato e picchiato dalla polizia all’aeroporto di Roma – Fiumicino. Si preparava a volare a Tel Aviv. Tutto è nato in seguito ad un errore burocratico relativo al passaporto di Omeonga, che ha innescato un’incresciosa sequenza di eventi.

Due poliziotti, infatti, gli hanno riferito di essere nella “black list” di Israele. L’accusa, totalmente falsa, lo ha portato ad essere ammanettato e trascinato in una cella. Omeonga descrive la violenza subita come umiliante e traumatica. Durante l’arresto, uno degli agenti gli ha messo un ginocchio sul petto e lo ha colpito con un pugno in faccia.

L'aiuto di Lilian Thuram - fonte Lapresse - mondosportivo.it
L’aiuto di Lilian Thuram – fonte Lapresse – mondosportivo.it

Un caso increscioso di razzismo

Secondo il calciatore durante l’episodio, gli agenti gli avrebbero rivolto insulti razzisti. Omeonga è stato lasciato nella cella senza cibo e senza acqua per diverse ore, impossibilitato a contattare la sua famiglia. Gli è stato rifiutato il trattamento medico, nonostante fosse in evidente stato di panico. Alla fine si è scoperto che era tutto in errore.

Il calciatore ha ricevuto il sostegno di molti calciatori tra cui anche Lilian Thuram, che lo ha incoraggiato a non colpevolizzarsi e a raccontare il fatto per sensibilizzare i cittadini sul tema del razzismo. Il caso continuerà sicuramente a far discutere.