Home » Campione del mondo in tribunale: perquisizione a casa della polizia | “Armi illegali”

Campione del mondo in tribunale: perquisizione a casa della polizia | “Armi illegali”

Italia 2006/ fonte Facebook- mondosportivo.it

Scoppia un caso clamoroso attorno ad uno degli eroi del 2006, accusato di detenzione di armi illegali in casa: ora rischia moltissimo.

Vincere un Mondiale di calcio non è cosa da tutti i giorni. Ed è per questa ragione che qualsiasi nazionale riesca in questa fantastica impresa rimane impressa nella mente di tutti gli appassionati e soprattutto dei propri connazionali. Per la medesima motivazione poi ovviamente i protagonisti di questa grande cavalcata rimangono negli annali dello sport del paese.

Basti pensare ad esempio agli eroi del 2006. Nonostante siano passati più di 18 anni da quel meraviglioso successo in terra tedesca, i giocatori, che nel frattempo si sono ritirati e si sono dedicati ad alto, vengono ancora oggi ricordati con grande piacere. Per uno di questi per le cose non stanno andando alla grande. Anzi.

Qualche tempo fa infatti il giocatore in questione è rimasto invischiato in una terribile situazione che lo ha portato addirittura in tribunale. La Polizia infatti durante una perquisizione nella sua abitazione ha ritrovato delle armi illegali, che hanno rischiato di farlo finire addirittura dietro le sbarre.

Rischio carcere per un eroe del 2006

Tra i calciatori che hanno fatto parte di quella meravigliosa spedizione troviamo Vincenzo Iaquinta. L’ex attaccante, autore anche di un gol (contro il Ghana nella fase a gironi) qualche tempo fa è tornato alla ribalta per una questione non proprio positiva, anzi.

Nello specifico nel 2015, ovvero praticamente 10 anni fa, l’ex attaccante di Juve e Udinese è finito in un grosso guaio. Come riportato qualche tempo fa da TMW, che ha ripreso la notizia, ”Nel febbraio del 2015 Vincenzo Iaquinta finisce nei guai, visto che vengono rinvenute delle armi da fuoco nella casa del padre: le armi sono regolarmente denunciate, ma vengono violate le norme penali sulla custodia”. Un caso terribile dunque, che però con il passare dei mesi è andato via via peggiorando.

Vincenzo Iaquinta/ fonte Lapresse- mondosportivo.it

I rapporti con la malavita

Oltre alla già triste questione riguardante le armi, il nome di Iaquinta viene addirittura accostato alla Ndrangheta, e inizialmente sia suo padre che il calciatore sono stati anche condannati.

In seguito però l’ex bomber ne è uscito pulito, dimostrando la sua estraneità ai fatti. Al contrario invece papà Giuseppe rimane incastrato in una diatriba che sta andando avanti ancora oggi.