Ladri in casa, il rossonero informato dal figlio | Faccia distrutta, c’è sangue per terra
Terrore per il rossonero, vittima di furto e aggressione in casa propria: i ladri non gli hanno lasciato scampo.
Ormai al giorno d’oggi i calciatori guadagnano tantissimi soldi. Con gli stipendi offerti dai club che sono sempre più alti poi, questi vanno ad incrementare i propri guadagni anche con pubblicità, sponsorizzazioni, investimenti e tante altre attività.
Di conseguenza i giocatori, una volta conclusa la propria carriera, possono addirittura permettersi di non lavorare mai più. Tuttavia da questo punto di vista c’è uno svantaggio importante, ovvero quello di rimanere perennemente vittima di furti da parte dei malviventi. Conoscendo la loro importante situazione economica infatti questi provano ad approfittarne per ottenere un bottino ben più ampio del solito.
E proprio qualche tempo fa una vecchia conoscenza milanista è rimasta vittima di una situazione del genere, che ha generato tanto terrore nella sua famiglia. I ladri infatti sono entrati in casa sua e, nel tentativo di recuperare il bottino, sono ricorsi alla violenza, spaccandogli la faccia.
Tragedia sfiorata per l’ex milanista
Nelle scorse ore ha fatto parecchio scalpore una rivelazione di Pierre Emerick Aubameyang, attaccante di razza che ricorderemo anche per il suo passato nelle giovanili del Milan. Il centravanti, che al momento milita nel campionato arabo, ha infatti fatto venire alla luce la verità sul furto subito in casa propria nell’estate del 2022, raccontando alcuni dettagli a dir poco agghiaccianti.
Nello specifico, il calciatore ha spiegato che ad essersi accorto della cosa è stato il figlio, che è immediatamente corso da lui ad avvisarlo dell’arrivo dei malviventi, armati e intenti a fare razzia in casa sua. La reazione del bomber africano però non si è fatta attendere, anche se ha rischiato davvero grosso.
”Ha iniziato a colpirmi”
Compresa la situazione, Aubameyang, ai microfoni di The Athletic, ha afferrato una bottiglia recandosi verso i ladri. Di seguito le sue parole su quanto accaduto.
“In quello stesso momento mia cognata era lì con il nostro figlio più piccolo. Ho detto anche a lei: ‘Vai e basta. Cerca di nasconderti da qualche parte’. È stato allora che ho visto la banda. Erano quattro o cinque, credo. Uno aveva la pistola e mi ha detto: ‘Abbassati e basta’. Ho detto: ‘No, no, no. Dimmi cosa vuoi’. Abbiamo parlato e lui ha detto: ‘Siediti’. Ho detto: ‘No’. È stato allora che ha iniziato a colpirmi”.