La seconda semifinale della Supercoppa Italiana, che ha visto sfidarsi la Juventus di Thiago Motta e il Milan del neo-tecnico Sergio Conceicao, ha avuto un epilogo inaspettato sulla carta e sul campo, precisamente al minuto 70.
Questo perché, al di là della confusione e del dinamismo che hanno segnato il primo tempo, la Vecchia Signora ha gestito bene il campo ed è passata in vantaggio con una perla di Mbangula, che ha tagliato a fette la difesa milanista (complice una scivolata fuori misura di Theo Hernandez) e ha permesso a Yildiz di presentarsi davanti a Maignan e infilarlo sul suo palo con un preciso e potente diagonale.
Dall’altro lato nel primo tempo si è visto un Milan disorganizzato, lento, che ha fatto girare palla troppo lentamente in attacco e che ha visto Morata assente ingiustificato per buona parte della prima frazione.
Il secondo tempo è cominciato sulla falsariga del primo, con la Juve che va vicina alla porta difesa da Maignan con due potenti conclusioni di Yildiz e di Vlahovic che sfiorano solo il palo sinistro. Il tecnico rossonero comincia a cambiare, inserendo Musa al posto di uno stanco Bennacer e Abraham al posto dell’infortunato Jimenez, e Theo Hernandez ha la palla per pareggiare ma spreca clamorosamente da ottima posizione sparando alto.
Il destino però è in agguato e si manifesta al minuto 71: ripartenza del Milan, affondo di Pulisic sulla sinistra, palla respinta che vaga in area e su cui va Savona che non si accorge di Pulisic alle sue spalle più veloce e più lesto che gli ruba palla: calcione del giocatore bianconero, rigore netto assegnato da Colombo e trasformato da Capitan America che tira forte e centrale ingannando De Gregorio che riesce solo a sfiorare.
Di lì a poco il destino decide di giocare un nuovo scherzo alla Vecchia Signora e decide che il cross di Musa dalla sinistra su cui si avventa Gatti venga deviato dallo stesso in maniera imparabile per il portiere bianconero, colpevole di essere davvero troppo fuori dai pali. Palla che beffardamente si va a insaccare in rete lambendo il palo sinistro interno e gara completamente ribaltata al minuto 76.
Colpita da un uno-due capace di stendere un bisonte, la squadra di Motta cerca di reagire ma manca un finalizzatore capace di accentrare l’azione d’attacco (Vlahovic è uscito poco prima per fare spazio a Nico Gonzalez, cambio che farà sicuramente discutere) e i rossoneri ergono un fortino inespugnabile davanti a Maignan che sarà impegnato solo da una punizione centrale di Koopmeiners.
Gli ultimi cinque minuti di recupero sembrano eterni sulla sponda rossonera e brevissimi su quella bianconera ma il risultato non cambia e l’ultima emozione di questa folle notte di Riyhad capita sui piedi di Gatti, sugli sviluppi di un cross dalla sinistra, ma il difensore tira male da buonissima posizione e spedisce fuori. Poco dopo l’arbitro decreta la fine della gara e sancisce il passaggio in finale del Milan e la prima sconfitta della Juventus della gestione Motta contro una squadra italiana.
Una partita in chiaroscuro per entrambe le formazioni ma a sfidare l’Inter ci va sicuramente la squadra che ha saputo sfruttare meglio gli episodi a suo favore. Il Milan è guarito? Molto probabilmente no, viste le prestazioni di alcuni suoi elementi (inguardabile Emerson Royal nella prima mezz’ora), ma almeno Conceicao sembra avere dato carattere ai suoi uomini. Vedremo quanto questa “garra” sarà utile contro una Inter dimostratasi solida e sicura dei propri mezzi.
Per quanto riguarda la Juventus, al di là della sfortuna nei due episodi che hanno segnato in negativo la gara, c’è da dire che alcuni suoi giocatori sono apparsi non nella forma migliore (Vlahovic, Savona e McKennie su tutti), ma anche alcune scelte del tecnico bianconero hanno lasciato perplessi, al di là della rosa ridotta a causa degli infortuni. Il recupero di Nico Gonzalez procede a rilento e serve come il pane una punta che possa dare un’alternativa e dei gol a questa squadra. Giuntoli dovrà fare del suo meglio in questo mercato di riparazione.