“Mi ha minacciato di morte”: l’allenatore denunciato in diretta, picchiato prima degli allenamenti
Il caso ha fatto scalpore in tutto il mondo. Ora per l’allenatore scattano guai legali. E non è nemmeno l’unica denuncia nei suoi confronti.
Le notizie di questo genere dovrebbero essere un’eccezione. Anzi, non dovrebbero neanche esistere in nessuna parte del mondo. Purtroppo però non è così e lo sappiamo fin troppo bene.
Il numero di denunce che vengono fatte da sportivi di ogni genere nei confronti del proprio allenatore è in continuo aumento. Si parla di abusi sia fisici che psicologici, ma non solo. Infatti, molti parlano anche di minacce di morte, proprio come in questo caso.
A riportare questa notizia è il Times. L’indagine è già stata avviata dopo la denuncia e ora per l’allenatore scatteranno guai legali decisamente seri. Il rischio è ovviamente quello del carcere. Niente di strano, visto il suo comportamento abusivo nei confronti dei suoi allievi.
La notizia ha fatto particolare scalpore per un motivo in particolare. Oltre ad essere allenatore dei suoi allievi di cui abusava e che minacciava di morte, l’uomo era anche il loro padre. Ecco che cosa è successo e quali potranno essere le conseguenze.
Denunciato l’allenatore (e padre): che cosa è successo
A muovere la denuncia è stata la sorella di Jakob Ingebrigtsen, campione olimpico norvegese tra i più grandi mezzofondisti della sua generazione. Il ragazzo ha rivelato di aver subito per anni abusi fisici e minacce di morte da parte del padre e allenatore, Gjert Ingebrigtsen. 24 anni, Jakob è vincitore dell’oro nei 1.500 metri a Tokyo 2020 e dei 5.000 a Parigi 2024.
L’atleta ha denunciato il padre che lo avrebbe picchiato brutalmente per un decennio. Si parla di schiaffi, pugni e colpi a testa, oltre che di minacce di morte. Il caso sta facendo discutere, anche perché Jakob non era l’unico abusato.
Che cosa potrebbe accadere ora dopo la denuncia
La versione della sorella di Jakob è stata confermata anche dagli altri fratelli, Henrik e Filip, anch’essi atleti di spicco. Entrambi hanno raccontato di abusi fisici e psicologici protratti nel tempo. In un episodio particolarmente violento, Jakob ha descritto un’aggressione che sarebbe durata circa trenta minuti.
Le accuse scioccanti gettano ombre pesanti sulla figura di Gjert, che ha negato ogni versione e si prepara a difendersi nel processo previsto nel 2025. Per Jakob, nonostante i trionfi sportivi, emerge una storia di sofferenza durata per troppi anni. Non resta che vedere come si svolgerà il processo.