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‘Coello-Tapia effect’: i grandi campioni del Milano Premier Padel spingono il padel in Lombardia

“Se si offre al pubblico lo spettacolo dei migliori giocatori e delle migliori giocatrici al mondo, tutto il resto è una conseguenza”. Nella riflessione di Luigi Carraro, presidente della International Padel Federation che governa il circuito mondiale Premier Padel, c’è l’estrema sintesi del boom di questo sport che non accenna ad attenuarsi. E, in quel “tutto il resto”, c’è anche l’impressionante impennata del padel a Milano e in Lombardia. In fondo, l’equazione è anche banale: a un grande spettacolo di campioni come il Milano Premier Padel – giunto alla terza edizione – corrisponde l’aumento di quella pratica sportiva. Gli amanti del padel, lo chiamano ‘Coello-Tapia effect’. Arturo Coello e Agustin Tapia sono i dominatori della stagione ‘pro’ e coppia numero al mondo. A loro si ispira l’esercito di un milione e mezzo di praticanti nel nostro Paese disseminato su quasi diecimila campi da gioco. Secondo i dati del FIP Research & Data Analysis Department – il centro studi della Federazione Internazionale Padel – aggiornati alla vigilia del Milano Premier Padel , tre anni fa i campi presenti in regione erano 513: a dicembre di quest’anno siamo ben oltre il doppio: 1.320 campi, il 75% dei quali indoor, con un incremento del 157%. Nella provincia di Milano si contano 479 campi (+103% rispetto al 2021), di cui 400 indoor (l’84%).

Oltre al loro valore assoluto, i numeri della Lombardia tra il 2021 e il 2024 risultano ancora più notevoli se messi a confronto con il dato nazionale: se in tutto il Paese nell’ultimo triennio la crescita dei campi è stata pari al 110%, in Lombardia l’impennata è incorniciata attorno a quel +157%. Con un dato superiore alla già straordinaria media nazionale – siamo il secondo Paese al mondo dietro alla Spagna – la Lombardia è a seconda regione italiana e insegue il Lazio. E’ nei dati sui praticanti abituali, però, che la Lombardia balza al primo posto in assoluto, con circa 400mila giocatori – 180mila solo a Milano – tra agonisti e amateurs che scendono in campo una o più volte a settimana: un numero pari a più di un quarto del dato nazionale, pari a 1,5 milioni di praticanti.

Non c’è solo Milano. Dopo il capoluogo, dunque, ecco Brescia, che conta 198 campi e 66 strutture, seguita da Bergamo (134 campi, 42 strutture). Poi Varese (121/36), Como (82/24), Pavia (72/36), Monza e Brianza (69/27), Mantova (54/22), Cremona (39/16), Lodi (35/12), Lecco (31/12) e Sondrio (6/4). Complessivamente, è possibile giocare in 270 comuni della Regione e anche in questo caso la provincia di Milano è al primo posto (52 comuni), seguita da Brescia (45) e da Bergamo e Varese, entrambe con 27 comuni. La media regionale di campi per struttura è superiore a quella nazionale, 3,2 campi per circolo contro 2,7, anche se a Milano si arriva a 4 campi in media per ogni circolo.