Sette vittorie di fila per la Fiorentina di Palladino | Domenica con l’Inter la prova della verità
La Fiorentina espugna il Sinigaglia di Como con un risultato all’inglese e resta al secondo posto in classifica
Si temeva che la pausa per la nazionale potesse interrompere l’incredibile serie vincente della Fiorentina di Palladino, invece al Sinigaglia di Como è maturata la settima vittoria consecutiva. All’ombra del David di Michelangelo si sorride, qualcuno sogna in grande e in alcuni casi esagera, c’è chi mantiene i piedi per terra ma non disdegna di godersi comunque il momento. Altri fanno marcia indietro e si scusano con il tecnico gigliato per aver chiesto il suo esonero quando i risultati tardavano ad arrivare. Animi uniti da passioni e desideri identici.
Rispetto a un anno fa diverse cose sono cambiate in casa viola. In primis è arrivato finalmente un attaccante con il vizietto del gol, uno come Kean capace di mettere la sua firma in una domenica difficile, dove gli avversari ti trattano da sorvegliato speciale. Sette gol realizzati nell’ultimo mese in Serie A, il suo contributo è determinante nella striscia vincente. Sapere di avere una macchina da gol di questo calibro aumenta la fiducia dell’intero reparto offensivo.
La scommessa David de Gea si è dimostrata vincente nonostante il pessimismo estivo. Vanno riconosciuti i meriti a Terracciano per essere stato autore lo scorso anno di una stagione positiva, l’estremo difensore spagnolo però ha alzato ulteriormente la qualità tra i pali; i suoi interventi a Genova o domenica contro il Como con il triplo salvataggio in area di rigore valgono al pari di una doppietta. Interventi provvidenziali in cui il portiere fa la differenza in momenti delicati quando l’avversario ti mette alle corde sotto la spinta del pubblico di casa.
Nella Fiorentina è mutato soprattutto l’atteggiamento. In tanti non gradivano il continuo movimento di palla a centrocampo, passaggi in orizzontale inefficaci, mancanza di idee e difficoltà nel crearsi le superiorità numeriche ai tempi di Italiano. La Fiorentina di Palladino al contrario sa affondare e prendersi la profondità, i giocatori si propongono con fluidità e precisione, si nota maggiore spinta sugli esterni con un Dodò pienamente ritrovato dall’infortunio, capace di lasciarsi alle spalle la concorrenza del giovane Kayode. Nell’undici gigliato si è trovato a proprio agio pure Beltran: l’argentino appariva fuori dai giochi a settembre e quasi fuori rosa invece ora disegna molti degli attacchi gigliati.
La stagione sarà lunga e piena di insidie. Manca ancora qualche tassello
La regola fondamentale è mantenere la calma e non lasciarsi prendere dagli entusiasmi. La stagione è lunga, si lotta su tre fronti diversi e la sconfitta a Cipro in Conference League ha evidenziato una differenza di livello di coloro denominati “seconde linee”. La rosa non è quella di una grande big, è evidente, però il mercato di riparazione è alle porte e si può approfittare per aggiungere qualche tassello mancante.
Tocca intervenire per aggiungere un elemento in attacco con l’obiettivo di far respirare Kean. Un calciatore utile soprattutto in campo europeo quando si entrerà nella fase più difficile della competizione. Il nome in pole è quello del bosniaco Milan Djuric, un giocatore che non ha le stesse capacità realizzative di Kean, però può supportare i propri compagni e offrire una valida alternativa offensiva.
Fiorentina-Inter per capire di che pasta è veramente fatta la squadra
Domenica sera intanto all’Artemio Franchi ci sarà un test importante. La Fiorentina ospiterà l’Inter di Inzaghi, sfida da alta classifica. Lo scorso anno i viola tennero testa ai nerazzurri sfiorando il pareggio nel finale, ora sono carichi e puntano al colpo grosso.
Purtroppo mancherà la tradizionale cornice dell’impianto fiorentino con una curva Fiesole obbligata al trasloco in Ferrovia e la presenza ridotta di spettatori per i famosi lavori in corso. Un aspetto anche questo da non sottovalutare poiché il Franchi è sempre stato il dodicesimo uomo in campo in occasione delle grandi sfide.