In pochi sanno che la storica squadra brasiliana del Palmeiras, agli albori, si chiamava in altra maniera. E che le sue origini sono italiane. Scopriamo la sua storia.
Il 26 agosto 1914, presso la Sala Alhambra situata in Rua Marechal Deodoro, nacque una nuova formazione calcistica, la Società Sportiva Palestra Italia. Il club era composto prevalentemente da elementi della borghesia, commercianti e operai, quasi tutti di origine italiana. La volontà era quella di creare una società sportiva che potesse essere un punto di riferimento per la comunità italiana di San Paolo.
La scintilla era scoccata qualche settimana prima, quando il Torino e la Pro Vercelli avevano visitato il Brasile per disputare alcune gare amichevoli. La tournée delle due squadre italiane aveva catturato l’attenzione di quattro immigrati italiani che vivevano nel quartiere Bras: Ezequiel Simoni, Luigi Cervo, Luigi Emmanuelle Marzo e Vincenzo Ragognetti era rimasti talmente affascinati dalle gesta dei calciatori piemontesi, che avevano deciso di fondare una propria squadra di calcio.
Spinti da un grande entusiasmo, i quattro erano riusciti a coinvolgere numerose personalità del posto. All’assemblea parteciparono 48 persone e non fu affatto facile sancire le linee-guida del club. Erano nate discussioni, anche aspre, tuttavia la quadratura del cerchio venne trovata. Al termine della seduta i proponenti assunsero le cariche più importanti: Simoni divenne il presidente, Marzo il vice-presidente, Cervo il segretario generale e Ragognetti il direttore sportivo.
In quell’epoca stavano nascendo numerose squadre in città. Ma tutte scendevano in campo senza una adeguata preparazione e perdevano costantemente le partite, finendo per scoraggiare i propri seguaci. Il Palestra Italia decise di rimandare il proprio debutto: si allenò strenuamente per mesi sul campo di Rua Major Marigliano al fine di presentarsi alla partita d’esordio nelle migliori condizioni possibili.
Superate le difficoltà iniziali – il club fu quasi costretto a terminare prematuramente la sua attività a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, poiché molti soci dovettero rientrare in Italia per il richiamo alle armi – il 24 gennaio 1915 il Palestra Italia debuttò ufficialmente contro i Savoia. Si giocò nell’attuale comune di Votorantim e la partita terminò col risultato di 2-0 in favore dei palestrini, grazie ai due calci di rigore segnati da Bianco e Alegretti.
Durante il primo anno il Palestra Italia disputò soltanto partite amichevoli. Nel 1916 ottenne invece l’iscrizione al prestigioso torneo statale istituito dalla APEA (Associaçao Paulista de Esportes Atléticos) e partecipò quindi al suo primo campionato ufficiale. Il debutto avvenne il 13 maggio contro il Mackenzie (1-1), che la stagione precedente si era piazzato al secondo posto.
Nel 1918 il Palestra Italia lasciò la APEA in risposta alle persecuzioni subite dai circoli elitari della città e ai conseguenti e frequenti errori arbitrali. Durante questo periodo la terribile influenza spagnola giunse anche in Brasile e il club palestrino mise le sue strutture ubicate in Rua Libero Badarò a disposizione della Croce Rossa affinché le usasse come ospedale d’emergenza. Questo gesto commosse la comunità e gli fece guadagnare le simpatie della gente.
L’anno successivo il Palestra Italia tornò sui propri passi, decidendo di riappacificarsi con l’APEA e partecipò così nuovamente al torneo paulistano, ottenendo un prestigioso secondo posto. Nel 1920, a soli sei anni dalla sua fondazione, il Palestra Italia riuscì a conquistare il titolo. Superò in finale, con il risultato di 2-1, il forte Paulistano, fino ad allora assoluto padrone della competizione con quattro campionati consecutivi vinti.
Parallelamente ai risultati sportivi, il Palestra Italia espanse le proprie strutture. Grazie al sostegno della società Matarazzo, acquistò il campo da calcio e gran parte del terreno del Parque Antartica. Il contratto venne stipulato il 27 aprile 1920 e poco meno di un mese dopo, il 16 maggio, si disputò la prima partita nel nuovo stadio contro il Mackenzie.
Ormai il Palestra Italia era una solida realtà. Per tornare a vincere il campionato dovette attendere il 1926, ma tra il 1921 e il 1923 ottenne comunque tre prestigiosi secondi posti. Il 1926 fu anno spettacolare: il club palestrino chiuse imbattuto vincendo tutte le nove partite disputate. Solo nel 1942 il Palestra Italia cambiò nome nell’attuale Palmeiras: l’avvio della Seconda Guerra Mondiale e la scesa in campo del Brasile a fianco delle forze alleate, convinse il club a lasciar cadere ogni riferimento all’Italia, che in quel momento era un nemico di guerra.