Ci facevano sparare in campo: dichiarazione choc | Il giocatore rivela tutto
Le dichiarazioni di questo calciatore sono destinate a far discutere: ecco che cosa ha detto e il perché di questa scelta.
Il mondo del calcio è stato sconvolto negli ultimi giorni da alcune dichiarazioni che sono destinate a far sentire il proprio peso. Infatti, hanno già fatto il giro del web e sono diventati virali, dato che sembrano davvero assurde. Invece, è l’assoluta verità.
Quel che è certo è che parole di questo tipo non potevano passare inosservate. D’altronde, se un giocatore dichiara di essere stato costretto dalla sua società a sparare con delle armi da fuoco, è inevitabile che queste parole ottengano un’eco davvero importante.
Non potrebbe essere altrimenti. Anche perché le dichiarazioni sono arrivate nel corso di un’intervista in uno dei podcast più famosi del nostro paese. Stiamo parlando di “Passa dal basement”, condotto dal giornalista Gianluca Gazzoli, tra i podcast di maggior successo del momento.
Ma che cosa ha dichiarato questo giocatore a proposito dell’assurda scelta presa della dirigenza? Ecco tutta la verità.
“Ci facevano sparare”, ecco le dichiarazioni choc
Il protagonista di queste dichiarazioni è stato Federico Dimarco. Il difensore dell’Inter e della Nazionale Italiana è stato ospite di Gianluca Gazzoli. Nel corso dell’intervista ha ripercorso la sua lunga carriera raccontando retroscena e aspetti che quasi nessuno conosce. Tra cui quelli avvenuti quando si trovava in prestito nella squadra svizzera del Sion, dove è stato tra il 2017 e il 2018. È stata la sua unica esperienza all’estero.
“Parto benissimo con il Sion: prima gara di campionato e rottura del metatarso, quattro mesi fermo“, afferma DiMarco a proposito della sua avventura in Svizzera con un tono ironico. “Rientro che era cambiato allenatore, a gennaio siamo ultimi e penultimi e succede una cosa folle“, continua. Ed è in questo momento che escono le parole che sconvolgono il mondo del calcio.
I mesi difficili e l’addestramento militare
“Il presidente ebbe la bella idea di mandarci una settimana a fare il militare con le forze speciali francesi, per punizione visto che eravamo ultimi”, ha raccontato Dimarco. “Abbiamo dormito nei campi col sacco a pelo. La mattina alle 6 svegli, a camminare 5 – 6 chilometri, fino a che mangiavamo dentro la scatolette che scaldavano col fornetto. L’abbiamo fatto a inizio gennaio, durante la sosta invernale“, ha continuato il difensore.
“Quando me l’avevano detto non volevo andare, ma se lo facevi non ti pagavano. È stata un’esperienza estrema, ti facevano anche sparare. Al rientro eravamo più carichi, ma io ho discusso con l’allenatore e non ho più giocato fino a fine anno”, ha concluso poi Dimarco.