Squalifica assurda della Federazione, per motivi religiosi | Non era mai successo
È destinata a far discutere l’espulsione di un famoso atleta a causa di un segno religioso: ecco perché è stata presa questa scelta drastica.
Di motivi per far uscire qualcuno dal campo ce ne possono essere parecchi, ma quello di cui parliamo oggi ha davvero dell’assurdo. La storia che ti raccontiamo in questo articolo è senza dubbio destinata a far discutere l’opinione pubblica, perché questo atleta è stato allontanato dal campo non per un gesto antisportivo, ma per un gesto religioso. Una situazione davvero strana, che però è successa davvero.
Il protagonista di questa storia è Nemanja Majdov, tra i più famosi campioni mondiali di judo. Il serbo è stato squalificato dalla Federazione Internazionale di Judo (IJF) per un periodo di cinque mesi e dunque non potrà disputare nessuna gara fino a febbraio 2025. Si tratta di una decisione che deriva da una serie di infrazioni che si sono verificate durante la sua partecipazione agli ottavi di finale delle Olimpiadi.
È in questa occasione infatti che Majdov è sceso in campo contro il greco Thedoros Tselidis. E dove è stato sanzionato per alcuni comportamenti contrari al codice della disciplina. In particolare, per un gesto religioso prima dell’incontro.
Judo, l’espulsione per motivi religiosi
Il 31 luglio, infatti, si disputava questa importante gara dove un gesto di Nemanja Majdov è stato ripreso dalle telecamere. Il serbo si è fatto il segno della croce prima di scendere sul tatami. Un gesto che non ha niente di male, ma che per il judo rappresenta una violazione del regolamento che ha portato poi alla sua squalifica per ben cinque mesi.
Il codice etico del judo infatti vieta qualsiasi tipo di manifestazione religiosa all’interno della competizione. Questo per mantenere la neutralità e il rispetto per la tradizione del judo come sport.
Una decisione che fa discutere
La decisione della Federazione di Judo ha sollevato diverse reazioni. Sono in molti a ritenere eccessiva la severità della sanzione, mentre altri sottolineano l’importanza di rispettare rigorosamente le regole di uno sport che pone molta enfasi sul rispetto, sulla disciplina e sulla neutralità.
Oltre al gesto religioso, Majdov nella stessa occasione ha violato anche altre regole di comportamento previste dal protocollo della competizione. Alla fine del suo incontro contro Tselidis, infatti, si è rifiutato di inchinarsi al suo avversario; poi ha rimosso la sua divisa all’interno del campo di gara.