I Pionieri del Calcio “Estate” #2 – Cinque storie da leggere sotto l’ombrellone
La nostra rubrica “I Pionieri del Calcio” tornerà a settembre con nuovi contenuti inediti. Per questo mese di agosto abbiamo preparato una edizione “Estate”, in cui vi raccomandiamo la lettura di cinque articoli già pubblicati, da leggere mentre vi rilassate sotto l’ombrellone.
1) Dal colonnello Lemly ai fratelli Obregon: le prime partite in Colombia
Il calcio arrivò in Colombia nel 1892 grazie all’iniziativa dell’allora direttore della Scuola Militare, il colonnello statunitense Henry Rown Lemly. Fu lui – con l’assistenza del Presidente della Repubblica Miguel Antonio Caro – a organizzare la prima vera partita in territorio colombiano. E a far pubblicare sulla pagine del quotidiano di Bogotà El Telegrama, il regolamento del gioco del calcio. Il match si svolse il 22 giugno 1892 presso un patio della Scuola Militare, davanti a un pubblico non molto numeroso.
I Pionieri del Calcio – Dal colonnello Lemly ai fratelli Obregon: le prime partite in Colombia – (mondosportivo.it)
2) St. Mark’s West Gorton e Ardwick, gli avi del Manchester City
Nel 1864, nel quartiere West Gorton di Manchester, cominciarono i lavori per la costruzione della St. Mark’s Church. Sarebbe stata costruita in perfetto stile inglese, con fasce esterne bianche e nere e rivestimento in pietra. Il terreno era stato donato dal colonnello William Legh Clowes, ma la costruzione era stata resa possibile grazie alle donazioni di alcuni filantropi locali, tra cui l’imprenditore tedesco Carl Friedrich Beyer, che proprio a Manchester aveva stabilito i suoi affari ed era uno dei maggiori benefattori dell’Università di Manchester.
I Pionieri del Calcio – St. Mark’s West Gorton e Ardwick, gli avi del Manchester City – (mondosportivo.it)
3) John Langenus, l’arbitro della prima finale mondiale
30 luglio 1930, Stadio del Centenario di Montevideo.
Davanti a una folla di quasi 70.000 spettatori sta per avere inizio la prima storica finale della Coppa Rimet, che assegnerà il titolo di campione del mondo. L’atmosfera è elettrica, gli spalti ribollono di energia e tensione. All’entrata sul terreno verde i calciatori delle due squadre si guardano in cagnesco consapevoli che sarà una vera e propria guerra. I capitani delle due squadre – Ferreira per l’Argentina e Nasazzi per l’Uruguay – si avvicinano al centro del campo per il sorteggio. Davanti a loro si erge la figura di un uomo vestito elegantemente. Indossa un abito sartoriale appena confezionato. Giganteggia su tutti, vista la sua altezza, e pare molto concentrato. Sa che anche lui dovrà essere perfetto.
I Pionieri del Calcio – John Langenus, l’arbitro della prima finale mondiale – (mondosportivo.it)
4) Franco Bontadini, il medico celato
Era il 1910 e la Nazionale Italiana si accingeva a disputare la sua prima gara internazionale. Per l’esordio contro la Francia la Commissione Tecnica Arbitrale, capeggiata da Umberto Meazza, aveva diramato una lista di venticinque calciatori che si sarebbero giocati il posto. Tra questi c’era anche il diciassettenne Franco Bontadini, centrocampista del Milan. Sfortunatamente un infortunio non gli consentì di prendere parte alla storica partita contro la Francia. Bontadini ebbe comunque modo di rifarsi due anni più tardi, quando divenne capocannoniere della Nazionale ai Giochi Olimpici di Stoccolma del 1912.
I Pionieri del Calcio – Franco Bontadini, il medico celato – (mondosportivo.it)
5) Gli onori e i dolori del giovane Werther Gaiani
Quattordici anni, undici mesi e quattro giorni. Werther Gaiani aveva le stimmate del predestinato. Perché se a quell’età segni il tuo primo gol in Serie B, non solo ti assicuri un posto negli annali del calcio. Diventi un potenziale campioncino seguito dalle migliori squadre italiane. Quella di Gaiani poteva essere una carriera fulgida, ricca di successi, viste le premesse. Ma non fu così.
I Pionieri del Calcio – Gli onori e i dolori del giovane Werther Gaiani – (mondosportivo.it)