Già nelle precedenti due partite del Mar del Plata Premier Padel P1, Belasteguin era stato il più acclamato, e in campo Bela aveva ripagato con due maratone durate tre set ciascuna: “Non finirò mai di ringraziare la gente e il pubblico per il rispetto ricevuto. Li ringrazierò uno per uno. L’altro giorno ho detto che durante la carriera si può sbagliare: anche io ho sbagliato, ma la gente non ha mai smesso di dimostrarmi amore”.
Se la carriera di Bela in Argentina è finita oggi, ci sono ancora tanti obiettivi prima di salutare il padel: i tornei del circuito Premier Padel, ma anche i FIP World Padel Championships di Doha. “Restano quattro mesi, in cui darò tutto per esserci, come sempre: continuerò ad allenarmi come ho sempre fatto, e se poi non dovessi essere convocato spero almeno di far venire il dubbio ai tecnici”.
Belasteguin rimarrà un’icona, un esempio per i più giovani: “L’unica cosa che conosco del progresso della vita è lavorare: non c’è palla che paghi la sensazione di avere la tranquillità di aver lavorato ogni giorno della tua vita, ed è ciò che ho detto ai miei figli. Della mia carriera non cambierei nulla: né le cose belle né gli errori, perché tutte le decisioni che ho preso nella mia vita sono state pensate. Ho iniziato in un padel professionale, oggi è un padel totalmente diverso, ma sono molto felice di vedere dove sia arrivato questo sport”. E se è arrivato a questo punto, il merito è anche di Fernando Belasteguin.