Lasciata alle spalle la pausa Nazionali, nel weekend pasquale torna la Serie A per l’ultimo rush finale. Nove giornate ci separano al termine della stagione, tutto in poco meno di due mesi. Si lotta su più fronti: dalla salvezza alla corsa per un posto nella prossima edizione della Champions League. L’unico traguardo che sembra essere già assegnato è quello più importante: il titolo di successore del Napoli come campione d’Italia. L’Inter di Inzaghi viaggia con un rassicurante +14 sul Milan secondo e +17 sulla Juventus che occupa la terza piazza. Dunque ciò che ci si chiede è quando, piuttosto che chi o se.
Eppure le ultime settimane in casa Inter non sono state propriamente serene: la cocente eliminazione dagli ottavi di Champions, il pareggio a San Siro contro il Napoli (un mezzo passo falso, considerato che i nerazzurri ci avevano abituato soltanto a colpi da 3 punti) e, soprattutto, il caso Acerbi-Juan Jesus. L’assoluzione del difensore dalle accuse di razzismo è per l’Inter una grande boccata di ossigeno, anche se la società aveva assunto un atteggiamento prudente in attesa della sentenza, senza sbilanciarsi troppo. Sta di fatto che il recupero di Acerbi, proprio ora che de Vrij è ai box per un risentimento muscolare all’adduttore della coscia destra, è oro colato.
La truppa di Inzaghi tornerà in campo proprio nel giorno di Pasquetta, nel posticipo della 30/a giornata, a San Siro contro un Empoli che viene da tre sconfitte consecutive e che non potrà permettersi di fare la parte della vittima sacrificale. Un impegno insidioso in cui sono i nerazzurri ad avere più pressioni, viste le recenti settimane. Eppure, una vittoria sarebbe preziosa per almeno cinque motivi:
Uno. C’è la sensazione che il gruppo abbia pagato mentalmente lo scotto dell’uscita dalla Champions, quindi una prova di forza “alla Inter” servirebbe come il pane per dare un segnale di forza ad avversari, a detrattori, ma soprattutto a se stessi;
Due. Empoli, Udinese e Cagliari prima del derby. I nerazzurri devono vincere per “spostare” la pressione sul Milan e, magari, crearsi la chance di vincere matematicamente lo scudetto proprio davanti ai cugini rossoneri;
Tre. Teoricamente il record di punti in Serie A (102) detenuto dalla Juventus di Conte nella stagione 2013/14 è ancora migliorabile. Vincendo le nove gare rimaste, l’Inter si porterebbe a 103 punti. Molto difficile, ma finché c’è la matematica…
Quattro. Una vittoria contro la squadra di Nicola mandando in gol Lautaro e Thuram sarebbe fondamentale, perché il francese non segna dallo scorso 16 febbraio (4-0 alla Salernitana), mentre il Toro ha da farsi perdonare il rigore calciato alle stelle in quel di Madrid, oltre che consolidare il titolo di capocannoniere;
Cinque. Non ultimo per i tifosi, che non hanno mai fatto mancare il proprio apporto alla squadra dopo Madrid e in queste settimane in cui ha tenuto banco il caso Acerbi. La seconda stella è là, alla portata, occorre solo mettere a fuoco l’obiettivo.