Oggi compie 57 anni una delle maggiori campionesse del calcio italiano, una numero 10 con i fiocchi che ha scritto pagine straordinarie anche in maglia azzurra: buon compleanno ad Antonella Carta.
SARDEGNA. Nata il 1° marzo 1967, originaria del piccolo Comune nuorese di Orotelli, Antonella Carta scopre prestissimo il calcio e veste i colori della sua prima squadra: l’Attilia Nuoro, all’alba degli anni Ottanta quando è ancora un’adolescente. Centrocampista dai piedi educati, dotata di ottima tecnica individuale e familiarità con il gol, viene notata nemmeno 15enne dall’Alaska Lecce. Siamo nel 1982 e la giocatrice sarda debutta col botto, vincendo Scudetto – primo di sei complessivi in carriera – e Coppa Italia.
RUOLO. “Ho giocato in tanti ruoli. Avevo caratteristiche universali e prediligevo giocare libera da marcature. In Nazionale rivestivo la posizione di centrocampista” (CalcioDonne.it, 24/11/2014): così si è autodefinita, a grandi linee, tatticamente. Di sicuro di lei si può dire che abbia spesso e volentieri indossato la maglia numero 10. Non una casacca qualunque, allora ancora un simbolo riconosciuto di fantasia e talento. Doti che Antonella ha distribuito in abbondanza, nel massimo campionato italiano come in Nazionale.
AZZURRO. Il 26 luglio 1986 segna la sua prima rete con la Nazionale maggiore, nella finale del Mundialito contro gli Stati Uniti a Jesolo. Suggerisce per le cannoniere Betty Vignotto e Carolina Morace, togliendosi spesso lo sfizio di andare a rete personalmente. Attraversa da protagonista la prima epoca d’oro del calcio azzurro femminile, prendendo parte a ben sei edizioni del campionato europeo (1984, 1987, 1989, 1991, 1993, 1997 con un gol alla Germania), chiamata dai selezionatori Enzo Benedetti, Ettore Ricagni e Sergio Guenza. Nel 1999 vive la ribalta del Mondiale, con la fascia da capitano al braccio, che chiude la sua avventura azzurra. A Chicago, contro il Brasile, disputa la 110ª e ultima partita: è al 3° posto di sempre. 30 le sue reti all’attivo.
CARRIERA. Giolli Roma, Sanitas Trani, Giugliano, Milan, Zambelli Reggiana, Torino, Zambelli Lugo, Ascoli, Torres: queste le tappe della sua carriera, dopo gli inizi citati. Si è poi cimentata nel futsal, prima di rientrare nella sua Orotelli. Non ha mai celato, nelle interviste rilasciate in anni recenti, il desiderio di poter avere un incarico federale e contribuire al movimento con la sua grande esperienza. E un palmares notevole, composto da sei Scudetti, sette Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Nel 2022 è entrata nella Hall of Fame del calcio italiano, un grande riconoscimento. Con la seguente motivazione: “Monumento del calcio femminile italiano. Attaccante prolifica, il cui tiro potente e preciso con entrambi i piedi era un marchio di fabbrica. Con oltre 800 presenze tra campionato e maglia Azzurra ha scritto pagine bellissime del calcio nostrano, imponendo all’attenzione di media e appassionati un pionieristico calcio femminile ma contrassegnato da un elevato tasso agonistico e qualitativo“.