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Cosa può dare Tommaso Baldanzi alla Roma?

Tommaso Baldanzi è stato l’ultimo acquisto del mercato invernale della Roma. A convincere l’Empoli a cederlo sono serviti dieci milioni – pagabili in due annualità – più altri cinque di bonus (personali e di squadra). La dirigenza giallorossa si è mossa con grande decisione, convinta di prelevare a una cifra considerata tutto sommato giusta, un potenziale futuro campione. Ma cosa può dare realmente un giocatore come Tommaso Baldanzi a questa Roma?

Un calciatore stimato sia da Mourinho che da De Rossi

Cominciamo da un presupposto. Baldanzi piaceva tanto alla dirigenza e anche a Mourinho, che, se fosse stato ancora in sella, avrebbe visto di buon occhio il suo arrivo. Ma l’ingaggio di Daniele De Rossi, se vogliamo, ha accelerato questo processo. Il neo tecnico è un grande estimatore di Baldanzi e ha spinto fortemente per il suo arrivo immediato. Era un affare che poteva essere fatto anche a giugno, ma la volontà è stata quella di completare l’operazione con anticipo. Sia per averlo subito in rosa e farlo inserire nel migliore dei modi, senza fretta; sia per evitare eventuali inserimenti da parte di altre squadre al termine del campionato. La Fiorentina, ad esempio, aveva già tentato un assalto in estate, ma l’Empoli aveva preferito tenerlo in rosa.

L’arrivo a Roma può sembrare un salto altissimo per un giocatore proveniente da una realtà di provincia. Soprattutto a livello di pressione, visto che nella Capitale troverà sicuramente un ambiente più esigente rispetto a quello a cui era sempre stato abituato. Ma una delle doti principali di Baldanzi è proprio quella di farsi scivolare addosso la tensione. Nonostante abbia appena 20 anni sembra già un giocatore maturo, con una testa ben piantata sulle spalle. Sa che dovrà faticare, adattarsi, sbattersi anche solo per giocare qualche spezzone di gara. Ma è un ragazzo concentrato e consapevole della sua grande occasione. A livello emotivo sono convinto che non fallirà.

La sua posizione in campo: trequartista o seconda punta?

Baldanzi è sostanzialmente un trequartista vecchia maniera. Baricentro basso, molto tecnico, nonostante sia mancino naturale sa districarsi bene anche con il destro. Non a caso l’ultimo gol prima di congedarsi dalla maglia azzurra, a Torino contro la Juventus, lo ha realizzato col “piede debole”: un tiro non forte ma molto preciso che si è infilato alla sinistra di Szczesny. Per quanto riguarda movenze e statura può sembrare Dybala, ma almeno per il momento è meno seconda punta dell’argentino. La sfida principale di De Rossi sarà, in primis, trovargli una posizione congeniale, che possa mettere in risalto le sue caratteristiche e farlo rendere al meglio.

Già in passato Baldanzi ha giocato seconda punta, anche se solamente a livello giovanile. In Primavera l’allenatore Buscé lo schierava spesso in quella posizione, sfruttando l’abilità del suo giovane campioncino di inserirsi tra gli spazi e dialogare con il compagno di reparto. Non a caso Baldanzi, nell’annata magica culminata con la vittoria del Campionato Primavera 1, segnò ben sedici reti. Poi, una volta arrivato in prima squadra, Zanetti (il primo a lanciarlo realmente nella mischia) lo ha impiegato unicamente da trequartista o attaccante esterno nel 4-3-1-2 e nel 4-2-3-1.

Molto dipenderà da come De Rossi deciderà di schierare la sua squadra. Tenendo conto che il ruolo naturale di Baldanzi è trequartista, ci sarà da capire che modulo verrà scelto. In un eventuale 4-3-1-2 Baldanzi può essere il classico giocatore di fantasia che innesca le due punte. Ha sempre fatto egregiamente quel tipo di lavoro, mettendosi in mostra fin dalle giovanili. Ma è sicuramente un giocatore non troppo anarchico: può svariare su tutto il fronte d’attacco, può diventare col tempo anche una seconda punta alla Dybala o un attaccante esterno. Sarà il tempo a farci vedere di che pasta è fatto e in che posizione potrà dare il meglio Tommaso Baldanzi, l’ennesimo canterano dell’Empoli che tenta di spiccare il volo.