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I Pionieri del Calcio – George Ramsay e l’Aston Villa, un amore indissolubile

George Ramsay ha legato indissolubilmente il suo nome a quello dell’Aston Villa. Rimanendovi per cinquant’anni, dal 1876 al 1926, prima come calciatore, poi come segretario, quindi come manager. Un amore viscerale, passionale, incondizionato, che lo ha reso un’autentica leggenda per i tifosi dei Villans.

Il trasferimento a Birmingham e il casuale approdo all’Aston Villa

Secondo figlio di William Ramsay, un mastro ferramenta, e Mary Ann Burrell, George nacque a Glasgow il 4 marzo 1855. Inizialmente lavorò con suo padre, ma nel 1876 si trasferì a Birmingham come impiegato in una fonderia di ottone. Il trasferimento in Inghilterra avrebbe cambiato radicalmente la sua vita. A Glasgow aveva giocato a calcio tra le fila di due squadre secondarie, l’Oxford FC e il Rovers FC, ma sebbene venisse considerato un giocatore di talento, non si sarebbe mai immaginato che per lui si sarebbero schiuse le porte dell’Aston Villa.

L’approdo in squadra fu del tutto casuale: stava passeggiando per Aston Park quando si imbatté in una partitella di allenamento dei Villans, che gli chiesero di unirsi a loro per fare numero. I giocatori rimasero incantati dalle abilità di quello sconosciuto diciannovenne, che sapeva controllare il pallone come pochi. Aveva un talento grezzo, ma si percepiva subito che fosse nato per fare il calciatore. Così, al termine dell’allenamento, gli chiesero di unirsi a loro. George accettò con grande entusiasmo, non rendendosi ancora conto dell’importanza di quella scelta.

La rivoluzionaria applicazione del passing game scozzese

Ramsay era un attaccante formidabile. E i suoi numeri lo testimoniano. In sei anni con in dosso la maglia dell’Aston Villa realizzò 217 reti in 179 incontri, un bottino incredibile e difficilmente superabile. Ma la sua presenza in squadra determinò un miglioramento di tutto l’impianto di gioco. In un calcio inglese in cui imperava ancora il dribbling game, Ramsay introdusse il passing game tipico delle squadre scozzesi. Grazie alla sua sagacia tattica e alle sue idee innovative, l’Aston Villa proponeva un calcio totalmente diverso, che si proponeva come netta rottura rispetto al passato.

“È stato George Ramsay il primo a plasmare lo stile di gioco del club, e la squadra dell’Aston Villa non ha mai perso la reputazione che si è guadagnata per i passaggi corti e veloci sotto la direzione di Ramsay”, affermò il celebre giornalista William McGregor (C.B Fry’s Magazine, 1904)La fitta ragnatela di passaggi su cui poggiava il gioco dell’Aston Villa si rivelò un’arma potente, rivoluzionaria, che avrebbe mutato il modo di giocare a calcio anche nella orgogliosissima Inghilterra. La carriera da calciatore di Ramsay non durò molto: si interruppe improvvisamente nel 1882, a soli 27 anni, in seguito a un brutto infortunio subito durante una partita amichevole contro il Nottingham Forest nel 1882. Ma l’apporto di George al club di Birmingham sarebbe tutt’altro che cessato.

La definitiva esplosione con Ramsay come manager

Con l’avvento del professionismo si rese necessario avere un allenatore che si occupasse full time della squadra. Nel giugno 1886 il Birmingham Daily Gazette proponeva il seguente annuncio: “Cercasi manager dell’Aston Villa Football Club, che dovrà dedicare tutto il suo tempo sotto la direzione del comitato. Stipendio £ 100 all’anno. Le domande con riferimento devono essere presentate entro e non oltre il 23 giugno al Presidente del Comitato, Aston Villa Club House, 6 Witton Road, Aston”. Il club ricevette più di centocinquanta candidature, ma la devozione nei confronti di George Ramsay rese superflue tutte le altre domande pervenute. Ramsay fu nominato manager dell’Aston Villa il 26 giugno 1886.

Più che un allenatore Ramsay era una sorta di direttore generale, che si occupava un po’ di tutto, compreso il controllo del reclutamento e dei trasferimenti. La squadra veniva poi selezionata ogni settimana da un comitato comprendente varie figure tra cui William McGregor, Fred Rinder, John Devey e Howard Spencer. Ramsay rimase in carica per 42 anni, durante i quali l’Aston Villa riuscì a vincere Football League e FA Cup sei volte ciascuna, affermandosi come la squadra più influente dell’intera Inghilterra. La sua era si concluse nel 1926 quando, ormai debilitato dall’artrite, si ritirò dal mondo del calcio. Nominato consigliere onorario e vicepresidente del club, morì nove anni più tardi, nel 1935, lasciando un vuoto incolmabile ma tantissimi insegnamenti.