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Domenica triste per Fiorentina e Roma: addio a Hamrin e Losi

Domenica 4 febbraio 2023 verrà ricordata dagli appassionati di calcio per la perdita di due contemporanei che si sono sfidati sui campi di Serie A negli anni Sessanta: Kurt Hamrin e Giacomo Losi, leggende rispettivamente di Fiorentina e Roma. Grandi protagonisti, amatissimi dalle tifoserie di riferimento, dei quali tracciamo un ritratto.


HAMRIN. Un attaccante talmente leggero e mingherlino da rappresentare quasi un’anomalia nel vigoroso calcio scandinavo. Eppure, grazie a guizzi e serpentine, Kurt Hamrin si era messo in mostra come ala destra dallo spiccato senso del gol. Tanto che l’Italia, particolarmente sensibile in quel decennio a danesi e svedesi, lo strappò all’AIK nel 1956. Classe 1934, Hamrin firmò con la Juventus e siglò 8 reti. Ritenuto probabilmente troppo fragile – a torto – per le toste difese della Serie A, fu ceduto in prestito al Padova di Nereo Rocco. 20 gol lo imposero all’attenzione generale, grazie a calzettoni abbassati, dribbling funambolici e tiro secco. A fine stagione aveva fatto parte della grande Svezia che nella Rimet casalinga 1958 era stata finalista contro il Brasile. Fu ceduto alla Fiorentina, in cui proseguì l’avventura italiana da bomber consumato, rapido, leggero: fu soprannominato Uccellino. Con 208 reti in tutte le competizioni, è tuttora il capocannoniere storico dei viola davanti a Batistuta (207). Ha poi militato nel Milan, vincendo Scudetto, Coppa dei Campioni e Coppa delle Coppe in due annate. Lo svedese ha chiuso la carriera con il Napoli, e infine nell’IFK Stoccolma. Le sue 190 reti lo collocano al 9° posto tra i migliori marcatori di sempre della Serie A. Diventato commerciante di prodotti in ceramica tra il Paese d’origine e l’Italia, è stato anche osservatore per il Milan dopo essersi stabilito nel fiorentino.


LOSI. Quante volte si sono scontrati sul campo Kurt Hamrin e Giacomo Losi… I due ex giocatori degli anni Sessanta scomparsi ieri sono stati per tante volte avversari: attaccante contro difensore. Cremonese di Soncino, classe 1935, Losi era nato come centrocampista. Poi la conversione a ruoli di retroguardia e l’inizio di una carriera importante. Dopo un biennio nei grigiorossi cremonesi, il salto alla Roma nel 1954. Terzino destro abile in marcatura, reattivo e un vero osso duro per l’ala di turno, è diventato nel tempo una vera e propria bandiera della squadra giallorossa, spostandosi gradualmente al centro della difesa. 15 stagioni di onorata milizia, la maggior parte delle quali con la fascia da capitano al braccio, più una parentesi azzurra a inizio anni Sessanta. 11 presenze per lui con la Nazionale e la partecipazione alla pessima Rimet cilena del 1962: non prese parte solo alla storica Battaglia di Santiago contro i padroni di casa, in quanto gli fu preferito David (poi espulso). Nel 1969 lascia la Roma dopo 471 gare ufficiali, totale che lo vede tuttora sul podio dei più presenti dietro Totti e De Rossi. Losi è stato poi allenatore per diversi anni, fino alla Serie C.