Quanti calciatori talentuosi hanno visto la loro vita trasformarsi a causa di guai fisici, capaci di mortificarne il talento e rovinarne la carriera? Negli anni Novanta, un giovane attaccante tedesco entrò proprio in questo tunnel, senza assaporare un lieto fine. Questa è la storia di Karsten Bäron.
La prima metà degli anni Novanta offrì al calcio tedesco numerosi giovani attaccanti di qualità, capaci di rubare l’occhio di tifosi e addetti ai lavori, proponendosi da autentiche promesse. In questo panorama si inserì Karsten Bäron. Attaccante altissimo – 197 cm – ma tutt’altro che corazzato, portava al suo mulino un’insospettabile agilità palla al piede e naturale abilità nel gioco aereo. Si era formato calcisticamente nell’Hertha Zehlendorf e i suoi esordi in prima squadra erano stati scoppiettanti: 28 centri in 30 partite nella terza serie tedesca. L’exploit non passò inosservato e il giovane Karsten, appena 19enne, attirò l’attenzione di club importanti. L’Amburgo lo mise sotto contratto, versando 40.000 marchi all’Hertha.
Il periodo iniziale lo vede fare faville. Entra nel giro della Germania Under 21, si guadagna il soprannome di “Air Bäron” – da parte del fedelissimo tifoso Frank Niemann, che porta la scritta su uno striscione in tutti gli stadi tedeschi per onorarlo – per le ottime doti in acrobazia e vede muoversi addirittura il Bayern Monaco: l’offerta importante portata da Uli Hoeness viene rifiutata. L’Amburgo è convinto di avere messo le mani su un grande attaccante, destinato a un futuro luminoso. Tutto si spegne in poco tempo. Nel dicembre 1993 subisce il primo infortunio al menisco del ginocchio sinistro: nessuno lo immagina, ma il declino è già avviato.
Rientra, ma tra il dicembre ’94 e l’agosto ’95 non mette piede in campo, a causa della scoperta di un danno alla cartilagine del ginocchio. La situazione peggiora. Bäron viene preso in cura dal luminare Armin Klümper, figura controversa. Nel novembre 1995, dopo oltre un anno d’assenza, torna sul terreno di gioco con la maglia dell’Amburgo. Problemi risolti? Purtroppo no, perché ci si mette di mezzo pure il cuore.
Dopo tanta fatica e assenze lunghissime, il ragazzo disputa 6 gare nella stagione 1999-2000: è l’ultimo atto prima del sipario definitivo. Dopo 8 operazioni al ginocchio e problemi cardiaci, Karsten Bäron alza bandiera bianca e si ritira all’età di 27 anni, con all’attivo 124 presenze e 39 reti con la maglia dell’Amburgo.
Nel post agonismo resta nei quadri del club anseatico come tecnico del settore giovanile, fino al 2010 quando le parti si separano amichevolmente.