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Pallone in Soffitta – Santos, dolorosa caduta contro la Storia

(Foto di copertina: Coutinho e Pelè)

Un momento inatteso, doloroso, per certi versi assurdo: è quello che ha visto ieri i tifosi del Santos toccare con mano, in 111 anni di storia, la retrocessione per la prima volta assoluta. Quasi come se la scomparsa di Pelè, l’incontrastata leggenda bianconera e del calcio mondiale, avesse affossato la sua squadra del cuore. Purtroppo, sportivamente parlando, la tragedia si è compiuta.

Pelè

Poche ore fa, nella cornice dell’Urbano Caldeira noto anche come Vila Belmiro, il Santos ha perso all’ultima giornata del Brasileirão contro il Fortaleza: 2-1. Il boia, inconsapevole, è stato impersonato da Juan Martín Lucero autore del gol decisivo al 96°. Il Bahia, vincendo per 4-1 con l’Atletico Mineiro, ha operato il sorpasso in extremis per una beffa epocale.

Quartultimo posto per il Santos e retrocessione in seconda divisione diventata realtà. Sono rimaste davvero poche le squadre che, in giro per il mondo, non hanno mai conosciuto l’onta della caduta nella divisione inferiore. Ora, limitandoci al continente sudamericano, sono rimaste “immacolate” solo Boca Juniors (Argentina), Colo Colo (Cile), Flamengo e São Paulo (Brasile), Nacional Montevideo e Peñarol (Uruguay), Barcelona Guayaquil (Ecuador).

Il sodalizio alvinegro è uno dei più titolati nel Sudamerica. Nella Copa Libertadores, massima competizione per club del continente, ha trionfato 3 volte (1962, 1963 e 2011) arrivando altre due volte in finale (2003 e 2020). Sempre nel ’62 e nel ’63 ha vinto inoltre la Coppa Intercontinentale, rispettivamente contro Benfica e Milan, salendo sul tetto del mondo. Un’epoca in cui fiorì con prepotenza la leggenda de Os Santásticos, che forniva contemporaneamente numerosi elementi alla Seleção.

Una formazione del 1962

Trascinato da La Perla Nera di Tres Corações, quel gruppo dominò la scena brasiliana per oltre 3 lustri, conquistando 25 titoli complessivi tra il 1959 e il 1974. Accanto a Pelè, campioni come Gilmar, Mauro, Zito, Mengálvio, Coutinho e Pepe. Senza contare le innumerevoli esibizioni all’estero della squadra, lautamente ricompensate, che toccarono varie volte l’Italia. Con l’addio di Pelè al termine della stagione 1974, si chiuse definitivamente un’epoca irripetibile.

L’ultima Libertadores del 2011

Da allora, i successi della società bianconera sono stati più rari. Escludendo varie affermazioni nel Paulista, sono arrivati la terza Libertadores nel 2011 – con Neymar in squadra – una Recopa Sudamericana, una Copa de Brasil e 2 Brasileirão. Ma lo status consolidato di società da massima serie non era mai stato intaccato. Tanti auguri al Santos, per un pronto ritorno… al piano di sopra.