Pallone Noir – Samuel Okwaraji: la morte sul campo e luoghi abbandonati
Un giovane e sfortunato patriota. Oltre 34 anni dopo la sua tragica morte su un campo di calcio, Samuel Okwaraji viene considerato tale in tutta la Nigeria.
Un giovane e sfortunato patriota. Oltre 34 anni dopo la sua tragica morte su un campo di calcio, Samuel Okwaraji viene considerato tale in tutta la Nigeria, Paese in cui questo sport ha recitato negli ultimi decenni il ruolo di formidabile collante. Oggi ripercorreremo la sua storia, in un doloroso viaggio nella macchina del tempo tra pallone, ricordi e mancato rispetto della memoria.
Samuel Sochukwuma Okwaraji nasce a Orlu, nel sud-est della Nigeria, il 19 maggio 1964. A 3 anni perde il padre James, dipendente della Nigeria Airways. Sam è un brillante e ambizioso studente, così lascia il Paese di nascita nel 1982, a 18 anni, per proseguire gli studi in Europa. Approda in Italia, dove si laurea in Diritto internazionale alla Pontificia Università Laterana presso Città del Vaticano. A metà degli anni Ottanta decide di affiancare seriamente la passione per il calcio agli studi e, come centrocampista, inizia nella Roma il suo percorso. Approda poi alla Dinamo Zagabria, dove disputa solamente una partita nel massimo campionato jugoslavo, e poi in Austria al Klagenfurt. Qui trova maggiore spazio, sempre nella prima divisione. Nel 1987 viene ingaggiato dallo Stoccarda, in Bundesliga, che però decide di cederlo in prestito all’Ulm.
Un’annata sfortunata – conclusa con la retrocessione in terza serie – però la migliore della carriera di Okwaraji, autore di 5 reti in 28 partite. In quel periodo, vive i primi assaggi con la Nazionale. In un modo senza dubbio particolare: inviò una lettera di candidatura alla Federazione nigeriana, chiedendo di essere convocato per rappresentare il Paese. Non ricevendo alcuna risposta, il testardo Samuel decise di recarsi personalmente in Nigeria per farsi conoscere. E così, tra lo scetticismo generale, il tedesco Manfred Höner gli concesse il debutto il 30 gennaio 1988 a Enugu contro l’Algeria, per le qualificazioni olimpiche: diventò in breve un personaggio riconoscibile, grazie alle treccine che in quel periodo avevano reso famoso Ruud Gullit.
Nello stesso anno prese parte alla Coppa d’Africa, a marzo, contribuendo al secondo posto delle Aquile Verdi. Di quella squadra facevano parte alcuni protagonisti della Nigeria che anni dopo avrebbe stupito il mondo: Rufai, Yekini, Keshi, Eguavoen, Okafor. A settembre fu confermato nella rosa per i Giochi Olimpici di Seul, assai meno prodighi di soddisfazioni. Okwaraji stava comunque a pieno titolo in squadra, nonostante la carriera di club ricca di alti e bassi, sempre contrassegnata in quel periodo dall’incrollabile patriottismo del calciatore di Orlu.
Il club tedesco occidentale dell’Ulm, in cui militava, cercò di mettere i bastoni tra le ruote ad Okwaraji: il quale, ogni volta che si presentava una partita della Nazionale, metteva la sua “missione” davanti a qualsiasi altra cosa. Comprese le esigenze dell’Ulm, che arrivò a pretendere un rimborso dalla Federcalcio nigeriana per il rilascio del calciatore. Il calciatore, per inciso, pagò sempre di tasca sua le spese di viaggio per rispondere alle convocazioni. Alla fine, club e federazione si accordarono per un terzo rispetto alle richieste iniziali.
Okwaraji firma un contratto con i belgi del Berchem e dal Belgio viaggia insieme al compagno Ademola Adeshina, militante nel Lokeren, per rispondere purtroppo a quella che si rivelerà l’ultima convocazione in Nazionale. 12 agosto 1989: la Nigeria sta affrontando l’Angola al National Stadium di Lagos, in una partita valida per i Mondiali di Italia ’90. A pochi minuti dalla fine, Samuel Okwaraji si accascia sul terreno di gioco: ogni soccorso è inutile. La morte, a soli 25 anni, fu causata da collasso dovuto alle dimensioni cardiache oltre la norma e pressione sanguigna eccessiva. Fuori dall’impianto in cui aveva perso la vita difendendo i colori della nazione, fu eretto nel 2009 – per il ventennale della scomparsa – un busto a perenne ricordo.
Le circostanze della sua morte accesero per la prima volta nel continente africano le luci sugli scarsi controlli sanitari per gli atleti. Se fossero stati effettuati accertamenti adeguati, probabilmente non sarebbe stato concesso a Okwaraji di giocare e mettere così a rischio la sua vita. Tristemente, nel 2003, sarebbe scomparso sul campo in circostanze simili il camerunese Marc-Vivien Foe per importanti problemi cardiaci non diagnosticati.
Il suo compagno di Nazionale Henry Nwosu, leggenda del calcio in Nigeria, ricordò così Sam: “Un ragazzo gentile, pronto a fare qualsiasi cosa per le persone intorno a lui e in particolare per il suo Paese. Odiava essere imbrogliato, ma sfortunatamente la morte lo ha ingannato“.
In seguito alla tragica scomparsa, è stato ricordato da autentico eroe nigeriano e la madre Jane ha sempre lottato per mantenere ben presente il sacrificio del figlio. Nell’ultimo ventennio, tuttavia, il National Stadium di Lagos è stato abbandonato da tutto e tutti, intaccato dal tempo e passato di mano in mano ai politici di turno come una patata bollente: un problema comune in Nigeria, non solo nella Capitale ma pure a Port Harcourt e Abuja, riguardante parecchie migliaia di edifici pubblici. Anche il monumento dedicato a Okwaraji è caduto nel dimenticatoio.
La signora Jane, professoressa in pensione, è scomparsa nel 2020 all’età di 83 anni senza vincere la sua battaglia: si era battuta a lungo, anche attraverso la stampa locale, affinché la memoria di Samuel venisse rispettata in modo concreto. Nelle interviste disponibili, ha sempre ricordato il figlio come brillante studente, ricco di talento e voglioso di imparare: parlava fluentemente igbo, inglese, italiano, tedesco e francese.
Le ultime notizie, risalenti ad aprile scorso, narrano che ci sia stato l’interessamento da parte di un filantropo per finanziare una parte dei lavori e ridare così dignità allo Stadium. Ma parliamo di una cifra stimata in 45 milioni di dollari americani: tutto è rimasto su carta e (per ora) solo nelle buone intenzioni. Samuel Okwaraji è sepolto a Orlu, all’interno di una casetta piuttosto malandata: il locale che ne custodisce le spoglie è ugualmente segnato dall’incuria. In cima alla tomba una copia del busto esposto al National Stadium, la foto in basso lo ritrae in divisa da calciatore.
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