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I Pionieri del Calcio – Il tragico incidente ferroviario che uccise Jorge Py, difensore del Fluminense

Brasile, 9 marzo 1930.
Il Fluminense ha appena vinto il “Trofeo Città di Theresópolis”, sconfiggendo l’União Football Club con un rotondo 5-1. Sono andati a segno Ivan Mariz ma soprattutto Preguinho, la stella della squadra – che di lì a pochi mesi sarebbe diventato il primo marcatore della Nazionale brasiliana ai Mondiali – autore di quattro reti. Questa la formazione scesa in campo allo stadio Jorge Pereira da Silva: Batalha; Norival, Py; Cabral, Giudicelli, Ivan Mariz; Ripper, Ary, Preguinho, Sálvyio, De Mori.

Era poco più che un’amichevole estiva, giocata al termine di una stagione che aveva visto il Fluminense concludere il campionato carioca al sesto posto. Ma i calciatori del Tricolor si erano impegnati al massimo delle loro possibilità. Il rispetto che avevano di sé e dell’avversario li portava a dare tutto, in ogni occasione. Il calcio, pur essendo un divertimento, rappresentava anche un obbligo morale. Doveva essere una giornata spensierata, ma ciò che successe nel viaggio di ritorno la rese maledetta. Quando la comitiva, capeggiata dall’allenatore Luiz Vinhaes, si reca alla stazione per prendere il treno che l’avrebbe riportata a casa, nessuno poteva lontanamente immaginare ciò che sarebbe successo di lì a poco.

Jorge Py, il perno della difesa del Fluminense

Uno dei calciatori più rappresentativi era Jorge Tavares Py, difensore trentunenne che era arrivato al Fluminense cinque anni prima, nel 1925, dopo più di un decennio con indosso la maglia del Gremio. A spingerlo al trasferimento erano state ragioni lavorative: la Banca di Londra, di cui era dipendente, lo aveva spedito nella nuova succursale di Rio de Janeiro e così, a malincuore, aveva dovuto lasciare Porto Alegre e l’amato Gremio. La sua carriera calcistica era comunque continuata nel Fluminense, il club che più di tutti aveva dimostrato di volerlo ingaggiare.

Nato dal matrimonio fra Aurélio Py (1854-1916) ed Ernestina Nunes da Silva Tavares (1862-1952), Jorge aveva cominciato ad avvicinarsi al calcio durante il periodo scolastico presso il Gymnasio N.S. da Conceiçao. Qui aveva sviluppato grandi doti, anche in altri sport come salto in alto e salto in lungo. Ma il calcio rimaneva la sua più grande passione. Era un atleta poderoso, eclettico, e ad appena 16 anni entrò nella sua squadra del cuore, il Gremio. Quando arrivò al Fluminense Py era un calciatore nel pieno della maturità, conscio dei propri mezzi e dotato di quella giusta dose di esperienza che sarebbe stata indispensabile dentro e fuori dal campo.

Il tragico incidente ferroviario

Sono le ore 17 quando il treno, guidato dal macchinista Manoel Virgilio, lascia la stazione di Theresópolis. È pieno di gente comune, donne, bambini. Tra di loro anche i calciatori del Fluminense di ritorno dalla partita. Tutto sembra funzionare alla perfezione, il convoglio procede senza problemi, scendendo lentamente dalla montagna. A un certo punto, però, per ragioni imprecisate, il macchinista perde la padronanza della manovra. La locomotiva sfila veloce, ormai senza più controllo. La gente, in preda al panico, comincia a urlare. Ormai la collisione tra le due carrozze che compongono il convoglio è questione di attimi.

Il dramma si consuma poco dopo quando, all’altezza di una curva a ferro di cavallo, il treno deraglia e finisce contro un terrapieno, determinando un violento scontro tra i vagoni. È una catastrofe. Oltre ai tantissimi feriti che chiedono incessantemente aiuto, la strage miete otto vittime. La famiglia più colpita è quella di Horacio Costa, stimato commerciante, che perde le due giovanissime figliolette Vera e Aida.

La morte di Jorge Py e l’omaggio in suo onore

I giocatori del Fluminense, pur scioccati e sanguinanti, e in mezzo a pezzi di legno e ferraglia, si attivano per aiutare le persone ferite. In prima linea c’è l’allenatore Vinhaes, che con grande energia e senso del dovere comanda le operazioni di soccorso. Sono minuti concitati, in cui tutti i calciatori fanno la loro parte. Tutti eccetto Jorge Py. Lui non potrà dare una mano ai suoi compagni di squadra. Adesso giace inerme, senza più vita. Durante l’incidente il difensore si era alzato dal suo posto e aveva tentato disperatamente di azionare il freno di emergenza. È rimasto schiacciato dallo scontro tra il vagone e la barriera, con un pezzo di ferro conficcato in testa. Una morte atroce.

Il 31 agosto 1931, un anno e mezzo dopo la tragedia, viene organizzata allo stadio das Laranjeiras (lo storico impianto che ospitava le gare casalinghe del Fluminense) la “Taça Jorge Py”, in onore dello sfortunato calciatore. Il Fluminense affronta una selezione della Federazione gaucha e riusce a imporsi con il punteggio di 3-2. L’intero ricavato dell’amichevole viene destinato a Milton, il figlio rimasto orfano. Non poteva esserci migliore modo per commemorare un calciatore amato da tutti come Jorge Py.