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Blackout viola. La Fiorentina perde con la Juve: terzo ko di fila in campionato

Foto: Rogerio Moroti

A settembre, dopo la prima sosta legata alla nazionale, la Fiorentina aveva inanellato una serie di risultati positivi che l’aveva lanciata nelle parti alte della classifica, ottenendo elogi da stampa e canali tv. A ottobre la seconda sosta ha prodotto l’effetto inverso. La squadra di Italiano infatti ha rimediato in campionato tre sconfitte di fila, facendola sprofondare in classifica e allontanandola dalla zona europea.

Tre passi falsi che gridano rabbia: atteggiamento sbagliato con l’Empoli, l’ingenuità a tempo scaduto con la Lazio e infine oggi la sconfitta di misura con la Juve. Contro l’odiata rivale bianconera, davanti a Curva Fiesole lasciata vuota nella parte centrale, è risultato decisivo un singolo episodio. Una disattenzione difensiva al 10’, frutto della pessima valutazione di Parisi su Kostic a cui ha dato seguito l’intervento in ritardo di Quarta, per Miretti è stato un gioco da ragazzi realizzare il gol partita. Parisi una partita da dimenticare per Parisi, obbligato a giocare a destra a causa dell’assenza di Dodo e Kayode; in campo ha messo tanta grinta, ha cercato più volte di fornire suggerimenti in attacco, ma quel suo errore decisivo in occasione del gol e un secondo passaggio scriteriato nella ripresa non gli permettono di raggiungere la sufficienza.

Il resto del match lo raccontano le statistiche. 68% di possesso palla viola contro il 32% di una Juventus, che ha puntato a gestire il prezioso vantaggio lasciando sfiancare l’avversario e provando a colpire in contropiede nel finale. Per la Fiorentina 25 tiri in porta, ma solo 4 di questi hanno raggiunto lo specchio della porta. Problemi ormai noti da queste parti, si fa tanta fatica nell’offendere, nel proporre un movimento atto a sbilanciare gli incastri della retroguardia avversaria e soprattutto latitano le punte a cui viene chiesta concretezza e continuità. È mancato il solito Gonzalez nella seconda parte di gara e l’assenza si è fatta sentire, perché è uno dei pochi nel creare qualità con la palla sui piedi. In compenso, tanti, troppi cross, soprattutto dalla sinistra con capitan Biraghi, ma alla fine si sono rivelati inutili nonostante la presenza di Nzola, un giocatore molto fisico. Bonaventura ha tentato invano di caricare la squadra con il suo ingresso in campo, ma è stato come predicare nel deserto. Ora testa al prossimo impegno con il Bologna, dal derby dell’Appennino devono arrivare assolutamente tre punti per interrompere il blackout viola.

Fiorentina: Terraciano 5.5, Parisi 5, Quarta 5.5, Ranieri 6.5, Biraghi 6.5, Arthur 6, Mandragora 6, Barak 5.5, Kouame 6, Gonzalez 6, Beltran 5.5. Entrati dalla panchina: Nzola 5.5, Bonaventura 6, Sottil 6, Ikone s.v. Mina s.v.