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La Fiorentina trova il terzo posto al secondo tentativo. Cagliari battuto al Franchi

Fiorentina bella e spietata. I viola si impongono 3-0 contro il Cagliari davanti agli occhi del CT Spalletti, raccogliendo il quarto risultato utile consecutivo con cui raggiungono Juve e Napoli al terzo posto in classifica.

L’undici gigliato gioca un primo tempo quasi perfetto, facilitato dal gol dopo appena tre minuti di Nico Gonzalez. Con gli ospiti colpiti a freddo e la fiducia salita al top, la squadra di Italiano è totalmente padrona del gioco, diverte con il possesso palla, trova spazi e martella a lungo i rossoblù. Kayode va a prendersi il palcoscenico: il giovane terzino prima nega il gol del pareggio a Nandez lanciato da una eclatante distrazione difensiva di Milenkovic; successivamente è proprio da un tiro di Katode che ha origine la sfortunata deviazione di Dossena nella propria porta per il raddoppio locale.

La ripresa rischia di essere un film già visto contro il Lecce. Gli sforzi della Fiorentina si fanno sentire e cala di prestazione. I locali concedono il centrocampo e subiscono la reazione degli ospiti. Stavolta però la retroguardia regge, anzi Milenkovic con i suoi interventi fa buona pulizia in area e si fa perdonare le disattenzioni della prima frazione. L’ossigeno mancante arriva con il triplo cambio di Italiano al 65’: forze fresche che svegliano l’undici gigliato, in particolare Ikone, proficuo e volenteroso e in un paio di occasioni pericoloso. La Fiorentina ritrova la tranquillità necessaria per gestire il doppio vantaggio: clima favorevole per sbloccare la vena offensiva di Nzola: movimento da vero guerriero dell’ex spezzino per liberarsi della marcatura avversaria e lanciarsi in solitaria a rete. Il portiere sardo non può nulla e la palla si insacca rilasciando un sapore di liberazione per le critiche ricevute negli ultimi giorni.

Difficile dare bocciature quest’oggi. La Fiorentina ha giocato da grande squadra, ha speso molto dal punto di vista fisico sapendo contenere nei momenti di difficoltà. Giusto spendere parole di elogio per gli uomini chiave. Nico Gonzalez e Arthur Melo meritano l’8 in pagella in quanto anima del gioco viola. L’argentino è presente quando c’è da offendere, con Kayode trova ottimo feeling e più volte ricerca la via della soluzione personale; il brasiliano invece è il perno per uscire dalla propria difesa e aggirare la pressione del Cagliari. Appena un gradino sotto c’è Martinez Quarta, in costante crescita difensivamente parlando, ma anche presente con una certa frequenza in avanti. Un gioco dispendioso, ma il suo DNA argentino non sembra farsi problemi.

Chiudiamo con il capitolo attaccanti. Nzola rompe l’incantesimo e lo fa nella giornata a lui forse più sfavorevole: atteggiamento apatico sin dai primi minuti del suo ingresso in campo, poi un raggio di sole, un’illuminazione in pieno recupero e la giusta ovazione del pubblico. Applausi anche per Beltran nel momento della sostituzione: l’argentino nel primo tempo non è dispiaciuto, si è mosso molto, ha provato a servire i suoi compagni cercando il tiro in porta in un paio di occasioni; tuttavia si è spento appena la Fiorentina è calata di ritmo e non si è più riattivato. Il pubblico di Firenze comunque mostra intelligenza limitandosi a esprimere pareri negativi solo sulla rete, sostenendo invece i due giocatori in campo.

Fiorentina: Terraciano 6, Kayode 7, Milenkovic 6.5, Quarta 7, Parisi 6, Arthur 8, Duncan 6, Bonaventura 6, Brekalo 6.5, Nico Gonzalez 8, Beltran 6. Entrati dalla panchina: Ikone 6.5, Kouame 6, Infantino 6, Nzola 6.5, Mandragora s.v.