Il 1 gennaio 1927 la BBC (British Broadcasting Corporation, fondata il 18 ottobre 1922 come British Broadcasting Company Ltd.) divenne una società pubblica. Con i suoi programmi radio sarebbe diventata la voce della nazione, il punto di riferimento di tutto il popolo britannico. Fino ad allora le cronache sportive si erano limitate ai resoconti che uscivano sui quotidiani locali e nazionali il giorno o i giorni seguenti. Ma con l’avvento della radio pubblica le cose cambiarono per sempre.
La prima occasione per sperimentare la radiocronaca sportiva capitò il 15 gennaio 1927, in occasione della sfida tra Inghilterra e Galles, valevole per il Cinque Nazioni di rugby. Il produttore dell’epoca, Lance Sieveking, ideò un piano del campo suddiviso in otto quadrati numerati, che fu pubblicato sul Radio Times. Secondo le sue intenzioni il piano avrebbe aiutato il radioascoltatore a capire dove si trovasse il pallone in un determinato momento della cronaca. Per commentare era stato scelto Henry Blythe Thornhill Wakelem, ex giocatore di rugby con la maglia degli Harlequins. La trasmissione venne organizzata in fretta e furia, eppure Wakelem – dotato di una discreta parlantina e privo di quel gergo troppo giornalistico che avrebbe rischiato di confondere l’ascoltatore – svolse il suo compito con buona disinvoltura.
Lo stesso Wakelem scrisse sulla sua autobiografia il modo in cui era stato precettato dalla BBC. “Un pomeriggio ero seduto al mio tavolo di lavoro, quando squillò il mio telefono. Una voce sconosciuta dall’altra parte mi chiese se fossi lo stesso Wakelam che aveva giocato per gli Harlequins, e dopo aver detto “Sì” continuò ad informarmi che il proprietario era un funzionario della British Broadcasting Corporation, che avrebbe molto voluto vedermi subito su una questione urgente.
Presentandomi al luogo dell’incontro concordato, fui accolto da Lance Sieveking, il signore in questione, che mi spiegò il motivo della sua chiamata. In breve è stato questo. Da quando la BBC nel gennaio 1927 era diventata un’istituzione nazionale, la sua portata era diventata considerevolmente più ampia, ed era stato deciso di seguire una recente innovazione americana e di commentare importanti eventi sportivi”.
Una settimana dopo, il 22 gennaio 1927, l’esperimento venne ripetuto con il calcio in occasione del match di First Division Arsenal-Sheffield United. Come radiocronista venne confermato Wakelem, che si era guadagnato la stima da parte dei vertici della BBC e aveva firmato un contratto per coprire dieci eventi sportivi. Lo spartito era lo stesso, con il campo suddiviso in zone per facilitare la comprensione anche ai meno competenti. In cabina di commento, accanto a Wakelem che si occupava di descrivere l’azione, c’era una seconda voce – quella di C.A. Lewis – che aveva il compito di enunciare le zone in cui si trovava il pallone. Nonostante possa sembrare complicato o che le voci potessero sovrapporsi, il risultato era assolutamente gradevole per gli ascoltatori dell’epoca.
Il racconto suonava così: “Oh! pretty work, very pretty (section 5)..now up field (7).. a pretty (5,8) pass.. come on Mercer.. Now then Mercer; hello! Noble’s got it (1,2)”, trad. “Oh bel lavoro, davvero un bel lavoro (zona 5).. ora sul campo (7) un ottimo (5,8) passaggio… forza Mercer… Ora Mercer; ciao! Noble è riuscito a raggiungerlo (1,2).
Il primo storico gol “alla radio” venne realizzato da Charles Buchan, che portò in vantaggio i padroni di casa dell’Arsenal. Lo Sheffield United riuscì a pareggiare grazie a Billy Gillespie e la sfida terminò 1-1. Al di là del risultato, la cosa più importante è che l’evento riuscì alla perfezione, catalizzando l’attenzione dei radioascoltatori. Wakelen, con quel racconto puntuale ma fervido, era riuscito a portare nelle case quasi lo stesso pathos che si poteva assaporare allo stadio. E il pubblico si innamorò delle radiocronache.