Non ti chiedo di darmi un bacio
Speriamo che Frida Kahlo ci possa perdonare dall’aldilà per avere preso come pretesto il titolo di una delle sue poesie più famose per parlare di un argomento meno “alto” come può essere il calcio rispetto alla letteratura, ma la frase calzava a pennello per descrivere il casus belli che sta scuotendo in queste ore il calcio spagnolo.
Per capire bene tutto dobbiamo riavvolgere il nastro e tornare indietro di una settimana, e più precisamente al 20 agosto, data in cui si è disputata la finale dei Mondiali Femminili 2023 che ha visto la Spagna battere l’Inghilterra e trionfare in quel di Sidney. Durante i festeggiamenti delle iberiche c’è stato un bacio fra Luis Rubiales, presidente della Federcalcio iberica, e Jennifer Hermoso, la miglior marcatrice nella storia della nazionale spagnola. Bacio ripreso dalle telecamere e poi rilanciato in tutto il mondo dai social networks.
Dal momento stesso in cui il video è stato pubblicato sono partiti vari commenti di condanna del gesto, definito inopportuno e prevaricatore: Rubiales ha da subito cercato di spegnere il fuoco che divampava dicendo che “le polemiche sono da idioti e stupidi” e che “non c’era nessuna malignità”, spiegando che si era trattato semplicemente di un “gesto di affetto insignificante“. Anche la stessa Hermoso aveva inizialmente gettato acqua sul fuoco ai microfoni di “El Tiempo de Juego” dicendo che era stato il tutto frutto dell’emozione del momento, anche se in un’intervista poco dopo la premiazione aveva dichiarato che “non le era piaciuto“.
Il problema è che a pensare che non fossero polemiche da stupidi non era solo la gran parte dei commentatori sui social ma anche il Ministro ad interim della Cultura e dello Sport spagnolo, Miquel Iceta, che in un’intervista alla radio ha definito inaccettabile quel bacio chiedendo inoltre a Rubiales di fornire spiegazioni e di presentare le sue scuse. Ancora più dura è stata la posizione di Irene Montero, ministra ad interim delle Pari opportunità, che ha definito una forma di violenza sessuale quella che Rubiales ha sintetizzato in una dimostrazione d’affetto tra amici, dato che non c’era alcun consenso da parte della calciatrice.
A quel punto Rubiales si è visto costretto a chiedere scusa e lo ha fatto con un video inviato ai canali ufficiali della RFEF, in cui si rammaricava di “un’effusione senza cattive intenzioni, senza malafede” e si scusava per avere sbagliato “se ci sono persone che si sono sentite danneggiate“, dicendo che non c’era altra soluzione alla situazione e dichiarandosi rammaricato dalle polemiche. Tutto finito? Neanche per sogno, è tutto appena iniziato, perchè passano poche ore e viene notato come la Federcalcio spagnola, nel video di scuse, abbia aggiunto anche ipotetiche dichiarazioni dell’attaccante spagnola in cui si definiva il gesto “reciproco” e si parlava di un “profondo legame d’amicizia” tra la Hermoso e Rubiales, frasi mai pronunciate da Hermoso. Inoltre si viene a sapere che la Hermoso ha rifiutato categoricamente di apparire nel video registrato dal presidente nonostante sia Rubiales sia il CT della nazionale Jorge Vilda abbiano fatto pressioni, anche nei confronti della famiglia della calciatrice, per mitigare i danni d’immagine prodotti dal gesto del numero uno del calcio iberico. E qui scoppia la bomba.
Il primo a intervenire è la FUTPRO, il sindacato delle calciatrici, che su Twitter pubblica un comunicato in cui comunica che si sta assumendo il compito di difendere gli interessi di Hermoso e in cui chiede alla RFEF di attuare i protocolli necessari per garantire i diritti della calciatrice e adottare misure esemplari, esprimendo nel tempo stesso la condanna dei comportamenti che violano la dignità delle donne e chiedendo al CSD di sostenere e promuovere attivamente la prevenzione e l’intervento di fronte alle molestie o agli abusi sessuali , machilismo e sessismo.
Subito dopo è il turno del premier spagnolo Pedro Sanchez, che definisce “inaccettabile” il gesto di Rubiales: “Le sue scuse non sono state sufficienti né adeguate. Quel comportamento non corrisponde al sentimento della maggioranza della cittadinanza, che è per l’uguaglianza tra gli uomini e le donne“.
A dare il colpo di grazia è stata la stessa Jenni Hermoso che, dopo due giorni di assoluto riserbo, ha rotto il silenzio e attraverso una nota del sindacato dei calciatori e delle calciatrici FIFPRO ha chiesto misure esemplari contro Rubiales perché questi atti “così gravi non si ripetano più e non rimangano impuniti“.
A quel punto la Federazione ha cercato di correre ai ripari annunciando la convocazione per venerdì (domani, NdR) di un’assemblea generale straordinaria per esaminare la vicenda e cercare una soluzione, ma l’esito della vicenda sembra inevitabilmente puntare alle dimissioni di Rubiales, visto che il ministro Iceta ha avvertito la Federazione che, se non dovesse prendere provvedimenti nei confronti del loro Presidente, allora lo farà il Consiglio Superiore dello Sport, un organismo amministrativo che fa capo al governo. Ultiima ma non ultima arriva l’azione dell’Avvocatura dello Stato che sta valutando la possibilità di presentare un’istanza al Tribunale Amministrativo dello Sport (TAD) per verificare se Rubiales ha violato o meno la nuova Legge sullo Sport che, nel suo articolo 104, sanziona severamente “gli atti pubblici che violano la dignità o il decoro sportivo e gli abusi di autorità”, con una squalifica dai 2 a 15 anni.
Ci sentiamo di poter dire che la carriera di Luis Rubiales è ormai arrivata al capolinea e, insieme a lui, crediamo sia arrivata alla fine anche l’avventura sulla panchina della Nazionale femminile spagnola di Jorge Vilda, difeso strenuamente da Rubiales ai tempi dell’ammutinamento di 15 calciatrici della nazionale e che ora vive il suo incarico da separato in casa, con le calciatrici che lo ignorano e che non hanno festeggiato con lui la vittoria del Mondiale. Se questo non bastasse, è notizia di queste ore un video che circola su X in cui si vede Vilda parlpare il seno alla sua vice allenatrice Montserrat Tomé. Aspettiamo le prossime ore per capire meglio come si concluderà questa storia ma resta il gesto (assolutamente da condannare) da parte di un uomo che non ha capito che un ruolo superiore non dà automaticamente il diritto di poter fare tutto quello che ci passa per la testa. Ma crediamo che Rubiales avrà tra poco tanto tempo per rifletterci sopra.
Aggiornamento: Il comitato disciplinare della FIFA ha deciso di aprire un procedimento contro Rubiales per la violazione delle norme Fifa su “fair play, lealtà e integrità”. Rubiales si è difeso dicendo di avere la coscienza pulita. Piove sul bagnato.