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Pallone Noir – L’ultimo, lungo viaggio di Veniamin Mandrykin

Si è spento oggi l’ex portiere della Nazionale russa Veniamin Mandrykin. Aveva 41 anni, ma da quasi 13 aveva visto la sua esistenza stravolta da un drammatico incidente stradale.

Nato a Orenburg (allora Unione Sovietica) il 20 agosto 1981, Veniamin Mandrykin è cresciuto nell’Alania Vladikavkaz, che ne ha ospitato i primi passi nel professionismo. Portiere dalle ottime qualità, gioca 4 stagioni con l’Alania prima di trasferirsi al CSKA Mosca. Siamo nel 2002 e Veniamin prosegue la sua crescita: tanto che viene chiamato nella Nazionale maggiore russa e lotta per un posto tra i convocati per il Mondiale nippo-coreano, senza successo. Il debutto arriva l’anno seguente, quando disputa due incontri contro Cipro e Georgia. Sarebbero rimasti gli unici match internazionali della sua carriera.

Partecipa, in campo o come riserva, a numerosi successi del CSKA: 3 campionati, 4 coppe e 3 supercoppe di Russia, con la ciliegina della Coppa UEFA 2005. Il suo contratto, siglato con il club fino al 2010, lo vede però andare in prestito nelle ultime stagioni tra Tom Tomsk, Rostov, Spartak Nalchik e Dinamo Brjansk. Proprio mentre milita in quest’ultima squadra, si materializza il suo incontro col destino.

Nella notte tra il 9 e il 10 novembre 2010, mentre è alla guida della sua Porsche Cayenne e ospita nell’auto altre 4 persone, va dritto a un posto di blocco della Polizia Stradale a velocità assurda. La sua folle corsa – a 200 km/h – finisce contro un albero e Mandrykin ha la peggio: i suoi compagni di squadra Fedorov e Magkeev riportano solo lesioni minori, mentre due ragazze (rispettivamente di 19 e 20 anni) restano gravemente ferite. L’impatto devastante gli causa la frattura da compressione alla vertebra cervicale, con interessamento del midollo spinale.

Il portiere perde l’uso degli arti inferiori e delle mani, delle quali riuscirà nel tempo a recuperare solo un ridotto movimento. Mandrykin, che si trovava in stato d’ebbrezza alla guida, si accorda economicamente con i feriti e il suo caso viene archiviato dalla giustizia penale. Le ingenti spese per le lunghe cure vengono pagate dai giocatori presenti e passati del CSKA Mosca: purtroppo, i miglioramenti resteranno minimi.

Il suo nome ritorna in auge a dicembre 2022, quando dichiara in un’intervista di appoggiare l’invasione russa dell’Ucraina. Kiev gli infligge ad aprile 2023 il divieto di ingresso nel Paese per 50 anni, il blocco dei beni eventualmente già acquistati e gli proibisce il futuro acquisto di immobili in Ucraina. Misure che purtroppo non potranno essere osservate da Mandrykin, che è spirato oggi per un arresto cardiaco.