Mondiali Femminili

Australia 2023 – Italia, buona la prima ma…

Al suo esordio ai Mondiali Femminili 2023 che si disputano in queste ore in Australia e Nuova Zelanda, l’Italia della CT Milena Bertolini ha avuto ragione solo nel finale di un’Argentina coriacea e ben messa in campo, grazie ad una rete di testa all’87’ della sempiterna Cristiana Girelli. Tutto a posto quindi? Secondo me no, e vi spiego perchè.

Partiamo dalla nota positiva del giorno, ovvero la vittoria: quando si gioca un torneo del genere è assolutamente fondamentale fare punti soprattutto con le nazionali meno forti del girone e l’Argentina, numero 28 del Ranking FIFA (noi siamo al 16esimo posto) era alla nostra portata. Inoltre, vista la vittoria della Svezia in rimonta contro il Sudafrica, bisognava dare un segnale per stabilire i rapporti di forza all’interno del Gruppo G.

Altra nota positiva non può che essere lei, la match winner, ovvero Cristiana Girelli, convocata per questo Mondiale con un’enorme incognita sia sul minutaggio che sul ruolo con cui sarebbe scesa in campo (era stata addirittura provata a centrocampo da Bertolini, per tentare l’esperimento che Piovani anni fa tentò con lei quando giocava a Brescia): le sono bastati quattro minuti per trovare l’incornata vincente e regalarci i tre punti, finalizzando tutta la mole di gioco espressa dalle Azzurre.

Ecco, la mole di gioco e le convocazioni: questa partita ha reso palese come la nostra Nazionale non riesca a giocare bene senza una punta centrale di ruolo che faccia a sportellate e che raccolga i numerosi cross (ben 15) fatti anche dalle nostre terzine, se è vero che Boattin è stata la giocatrice che ha crossato di più (8 cross per lei compreso l’assist per il gol) ma non si sa per chi, visto che Giacinti non ha quelle caratteristiche (che avrebbe avuto invece una Martina Piemonte che non è stata convocata) e che spesso l’attaccante della Roma si è trovata a giocare spalle alla porta, lei che fa dei gol di rapina e dello scatto due delle sue armi vincenti.

Altra nota di demerito della gara è stata la continua ricerca del gioco dal basso anche quando le azioni si sviluppavano in un fazzoletto di terra sulla fascia e perdevamo palla: le giocatrici più cercate sono state nell’ordine Linari, Boattin, Salvai e Giugliano. Questo vuol dire che abbiamo spesso arretrato il raggio d’azione perchè la nostra manovra non ha trovato sbocchi in avanti, andando quindi alla ricerca dello strappo o dell’azione personale (Bonansea male nel primo tempo, meglio nel secondo quando ha avuto più spazio per scatenarsi). Speriamo che la CT sappia apportare i giusti correttivi a questa squadra in vista della gara del 29 luglio contro la Svezia, altrimenti sarà una partita molto difficile.

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Stefano Pellone