I Pionieri del Calcio – W.G. Richardson, un amore viscerale per il West Bromwich Albion
29 marzo 1959. Presso il BSA Recreation Ground di Small Heath, Birmingham, si sta giocando una partita di beneficienza tra i Midland All-Stars e i IV All Stars XI. Al 20′ del secondo tempo il capitano dei Midland All-Stars, il prolifico ex attaccante del West Bromwich Albion W.G. Richardson, si accascia al suolo vicino alla bandierina. Viene subito soccorso, ma per lui non c’è nulla da fare. Morirà prima di arrivare in ospedale.
Gli inizi e il passaggio al WBA
William Richardson nacque nel 1909 a Framwellgate Moor, un piccolo villaggio minerario nei pressi di Durham. Suo padre, minatore, gli trasmise un amore viscerale per il calcio e in particolare per la sua squadra del cuore, il Sunderland. William aveva doti tecniche eccelse, ma dovette aspettare tre anni dopo la fine della scuola per mettere in pratica la sua grande passione. Cominciò la sua carriera calcistica solo a diciassette anni, dopo aver lavorato un triennio per la United Bus Company a West Hartlepool. Così aveva voluto il suo stesso padre, il suo primo tifoso. Era stata una decisione sofferta, ma presa per il bene del figlio, che ancora non aveva completato la sua crescita muscolare. La scelta si rivelò azzeccata.
Richardson entrò a far parte del Hartlepools United, la squadra del posto. E si mise subito in luce, segnando 19 reti in 29 incontri. Era un attaccante di qualità che riusciva a tramutare in gol la maggior parte delle occasioni che gli si presentavano. Nell’estate del 1929 il popolare attaccante del West Bromwich Albion Jesse Pennington era in vacanza ad Hartlepool insieme al compagno di squadra Bob Pailor. Vedendo giocare Richardson, si convinse che sarebbe stato il tassello ideale per la sua squadra. Così chiamò i dirigenti del WBA e li convinse a raggiungerlo, per provare a strappare Richardson all’Hartlepools United. L’offerta di 1.250 sterline messa sul piatto fu sufficiente a scardinare le resistenze del manager Will Norman.
L’impatto con la nuova squadra
Richardson partì nelle retrovie, essendo appena arrivato, ma non ci mise molto a mostrare le sue doti. Venne soprannominato “Ginger” (a causa del colore dei suoi capelli rossicci) per distinguerlo da Billy Richardson, l’altro attaccante in forza al WBA. Il 1931 fu l’anno della sua consacrazione. Dopo un periodo di “apprendistato”, durante il quale giocò come inside-forward (ossia attaccante interno, una specie di attuale trequartista) vista la presenza di Jimmy Cookson, venne spostato al centro dell’attacco, la sua posizione naturale. Un suo gol consentì all’West Bromwich Albion di vincere, il 25 aprile 1931, la terza FA Cup della loro storia (in finale contro il Birmingham City).
Ginger era un calciatore completo. Forte di testa, preciso nei passaggi, veloce negli spazi stretti. Ma soprattutto aveva un grande fiuto del gol. E quando non segnava era d’importanza capitale per la squadra, visto che guadagnava molti corner. Il 7 novembre 1931 si rese protagonista di un’impresa epica, riuscita a pochissimi. Nel sentitissimo derby delle Midlands contro il West Ham riuscì a segnare quattro gol in appena cinque minuti. Un record che lo consegnò al mito dei tifosi del WBA. “In trent’anni che seguo il calcio non avevo visto niente di così eccezionale come il modo in cui il West Ham è stato spazzato via dal WBA” scrisse un giornalista del Sunday Express. La stagione migliore di W.G. Richardson fu la 1935/36, durante la quale segnò ben 39 gol, un record rimasto imbattuto ancora oggi nella storia del club delle Midlands.
La scelta di rimanere (quasi) a vita al WBA
Passavano gli anni ma Richardson rimaneva il perno dell’attacco. Si sentiva a casa e non sarebbe andato via per nessun motivo al mondo. Non vacillò nemmeno nel 1937, quando il Manchester United iniziò a fargli una corte spietata. I Red Devils si erano già accordati con il WBA, ma Ginger rifiutò il trasferimento. Il troppo amore per il club lo aveva spinto a rimanere. Il suo intento era di terminare la carriera con quella maglia che sentiva cucita addosso. Ma a 28 anni Richardson era ormai nella fase discendente della sua carriera. I frequenti infortuni, assieme alla presenza del promettente Harry Jones, lo relegarono spesso a seconda scelta come centravanti. Quell’anno il West Bromwich non evitò la retrocessione in Second Division.
Nella stagione 1938-39 fu costretto a giocare spesso nella squadra riserve. Ma continuò ad allenarsi con la solita voglia di sempre. Così, quando Jones venne chiamato alle armi, il WBA rispolverò il suo “vecchio” attaccante. Ma la Seconda Guerra Mondiale era imminente e Richardson sparò le sue ultime cartucce come calciatore del WBA. Anche durante il periodo bellico, quando le competizioni inglesi erano sospese, partecipò a numerose gare amichevoli. Nel 1945, a conflitto terminato, aveva ormai 36 anni. I tempi migliori erano andati, il sogno di chiudere la carriera con il WBA era ormai sbiadito. Così accetto di passare al Shrewsbury Town, per il quale segnò la bellezza di 55 gol in una sola stagione.