Nei suoi anni d’oro (tra il 1993 e il 1998) la Steaua Bucarest riuscì nell’impresa di vincere sei scudetti consecutivi. Ma non tutti sanno che questo record è condiviso con un’altra squadra, molto meno conosciuta. La cui fantastica epopea è durata solamente pochi anni. Si tratta del Chinezul Timisoara, formazione che dal 1921 al 1927 fu la regina incontrastata del calcio rumeno.
Il Chinezul nacque nel 1910 grazie alla volontà di un un gruppo di ferrovieri che vivevano e lavoravano a Timisoara. All’epoca la città era ancora sotto il dominio degli austro-ungarici e solo dopo la sconfitta nella Prima Guerra Mondiale passò sotto il controllo della Romania. Il nome era un omaggio a Pavel Chinezul (letteralm. Pál Kinizsi), fedele generale di Mattia Corvino, re d’Ungheria dal 1458 al 1490. Quest’ultimo era definito “Il Giusto”: molti racconti popolari ne esaltavano le doti di grande sovrano, amato dal popolo per la sua lealtà, moralità e giustizia.
Prima della Grande Guerra il Chinezul partecipò solo a campionati regionali. Il periodo di massimo splendore arrivò un decennio dopo la sua fondazione. Dopo aver conquistato (stagione 1920-21) il campionato della Transilvania, l’anno successivo il Chinezul Timisoara vinse il suo primo Campionatul Național battendo in finale il Victoria Cluj. La formazione era composta da: Ritter, Kondor, Hoksary, Fenyvessy, Toth Bedo, Rajnak, Steiner, Frech I, Matek, Tanzer, Frech II.
Il Chinezul rappresentava la massima espressione del calcio rumeno. Tant’è che la Nazionale era composta quasi unicamente da calciatori che militavano nelle sue fila. La finale della stagione 1922-23 rappresentò una riedizione di quella dell’anno precedente. Ma anche stavolta il Victoria Cluj fu costretto a inchinarsi alla superiorità del Chinezul (la cui porta rimase inviolata anche nei quarti e in semifinale), vittorioso per 2-0.
Stesso copione per gli altri quattro anni successivi. Cambiavano gli avversari ma non l’epilogo delle finali. Le vittime del Chinezul furono, rispettivamente: Clubul Atletic Oradea, UCAS Petroșani, Juventus București e Colțea Brașov. La formazione dell’ultimo scudetto era la seguente: Zombory, A. Steiner, Hoksary, Vigh, Vogl, R. Steiner, Tanzer, Teleki, R. Wetzer, Semler, Matek.
Nonostante i successi ottenuti e la fama che si era conquistato in questi sei anni, il Chinezul Timisoara entrò in una profonda crisi finanziaria nel 1927. Alcuni dirigenti lasciarono la loro carica (su tutti il presidente, dottor Cornel Lazăr e l’ingegner Dionisie Balasz che fondarono un’altra squadra, il Ripensia) e la formazione che sembrava invincibile cadde anche sul campo. A far cessare il dominio del Chinezul fu, nei quarti di finale, il Șoimii Sibiu, capace di sconfiggere i pluricampioni dopo due partite molto tirate (la prima era terminata 2-2 dopo i tempi supplementari ed era stato necessario giocare un ulteriore match).
Il Chinezul Timisoara si avviò molto velocemente verso il definitivo declino. Nel 1936 si unì all’ILSA Timișoara, facendo la sua ultima apparizione nella prima divisione rumena nel 1939. Dopo la Seconda Guerra Mondiale venne coinvolto in un’altra fusione, stavolta con il CAM Timisoara. Ma anche il neonato club, denominato inizialmente Chinezul CAM Timișoara, ebbe vita breve visto che nel 1949 fallì. Relegandolo eternamente all’oblio.