La Real Sociedad, una delle società calcistiche basche più popolari, venne fondata nel 1909 con il nome di Club Ciclista de San Sebastián. E non ci mise molto a mettersi in luce, visto che lo stesso anno vinse la sua prima Copa del Rey. Ad aprire le marcature – su calcio di rigore – nella finale contro l’Español de Madrid fu tale George McGuinness, ventiduenne attaccante inglese sul quale ha sempre alleggiato un certo mistero. Abbiamo ricostruito la sua storia.
Ad invogliare il giovane a entrare a far parte del club era stato Perico Bea, portiere della squadra, di cui George era professore di inglese. Era un’epoca in cui essere britannici corrispondeva a essere considerati abili a giocare a calcio. Ma McGuinness le doti le aveva veramente. Era un attaccante sveglio e dotato di buona tecnica. Non il classico terminale offensivo che, staticamente, aspettava che gli venisse dato il pallone giusto per scaraventarlo in porta. Partecipava attivamente alla costruzione dell’azione d’attacco e, con le sue giocate, riusciva a liberare i compagni o ad andare al tiro lui stesso. Una specie di primitivo trequartista.
La sua esperienza con la Real Sociedad durò appena due anni ma McGuinness si tolse numerose soddisfazioni. Disputò la sua ultima partita il 2 dicembre 1910. George aveva già deciso di far ritorno in Inghilterra, dove lo aspettava un lavoro di insegnante presso la St. Laurence’s Catholic Roman School di Birkenhead. Si congedò trionfalmente, segnando cinque delle sei reti che servirono per superare il malcapitato Biarritz. Poi al termine della partita, come affermato da un quotidiano dell’epoca, i suoi compagni organizzarono una festa d’addio per dimostrare tutto l’affetto e la simpatia che provavano nei suoi confronti.
McGuinness viveva serenamente la sua nuova vita a Birkenhead, intervallando il mestiere di maestro con l’hobby del calcio. Aveva continuato a giocare a pallone in una piccola formazione, l’Harrowby FC. Sembrava filare tutto liscio, fino a quando non cominciarono a spirare venti di guerra. Non aveva ancora compiuto 27 anni quando, il 2 settembre 1914, venne chiamato alle armi. Quattordici mesi più tardi si imbarcò sulla nave SS Invicta alla volta della Francia, dove il suo battaglione era chiamato a intervenire. George avrebbe avuto la sfortuna di partecipare alla Battaglia delle Somme, una delle più sanguinose dell’intero conflitto.
Nel luglio 1916 Edward e Catherine McGuinness, ricevettero una missiva dal fronte. John Caufield, compagno di battaglione di George, gli comunicava che loro figlio era caduto, centrato da un proiettile. Non si sa dove giace il corpo di McGuinness, visto che non è stato sepolto in una tomba individuale. Ma il suo nome è tra quelli iscritti sulla lapide dedicata ai caduti della guerra, presso il Thiepval Memorial di Thiepval, cittadina del nord della Francia.