Un’autentica montagna da scalare: l’organico costruito in extremis a mercato ormai chiuso e senza preparazione fisica estiva, la sconfitta a tavolino nella prima giornata di campionato che ha privato la squadra di un punto che avrebbe potuto pesare non poco nella lotta salvezza. La famiglia Di Tora è sempre stata presente in casa e in trasferta: l’imprenditore Aquilino impegnato nei settori immobiliare e nautico, al fianco la moglie Angelina, il figlio Andrea Presidente, ex calciatore professionistico e neo Direttore Sportivo, il figlio Dario tra i più talentuosi elementi della squadra.
La squadra, allenata da Claudio Bonomi bandiera del Castel di Sangro dei miracoli e allenatore di spessore, ha tenuto botta tra mille difficoltà fino al mercato di dicembre, nel quale la proprietà ha trovato diversi rinforzi di rilievo: l’esperto difensore Giorgio Scognamiglio, con oltre settecento presenze tra C, D ed Eccellenza, l’ex Campobasso Montuori, il promettente Ferraiuolo dalla Casertana, il talentuoso e sfortunato Alessio Martinucci e il centrocampista John Saint-Servais Kokanzo, classe ’99 con alle spalle l’esperienza nel settore giovanile del PSG.
Da dicembre ventinove punti raccolti, un cammino da centro-alta classifica ha consentito ai giallorossi di raggiungere l’obiettivo stagionale con un turno di anticipo, un risultato che sembrava proibitivo soltanto pochi mesi prima, ma reso possibile grazie a chi ha lottato in campo fin dal primo giorno. In primis il Capitano Gianpaolo Cincione, a trentotto anni inossidabile punto di riferimento in campo e nello spogliatoio. In attacco hanno fatto la differenza i goal di Tennyson Omoregie, classe 2001 ex Cittadella capocannoniere della squadra con diciotto reti.
Dopo i meritati festeggiamenti per la salvezza, la proprietà e lo staff tecnico avranno tempo e modo per programmare la prossima stagione. Le idee sono chiare: l’ambizione del progetto tecnico per far crescere costantemente il Castel di Sangro, coinvolgere la piazza e la tifoseria, la quale vanta una Sezione di ultras anche a Genova, con un ruolo centrale nella concezione calcistica del Presidente Andrea Di Tora.