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Calcio a Castel di Sangro, ritorna l’ambizione con la famiglia Di Tora

Calcio a Castel di Sangro, ritorna l’ambizione con la famiglia Di Tora. Una grande rimonta salvezza è il biglietto da visita sul campo della della nuova proprietà che lo scorso settembre ha acquisito il Castel di Sangro ad un paio di giorni dalla partenza del campionato di Eccellenza Molisana. Dopo anni di onorevole gestione popolare iniziata dalla seconda categoria, la compagine abruzzese, in prima pagina negli anni ’90 per il miracolo calcistico nazionale con le due stagioni in serie B e gli ottavi di Coppa Italia contro l’Inter sotto la guida di Gabriele Gravina, finalmente ha trovato una proprietà e proverà a raggiungere categorie più consone al proprio potenziale. 

Un’autentica montagna da scalare: l’organico costruito in extremis a mercato ormai chiuso e senza preparazione fisica estiva, la sconfitta a tavolino nella prima giornata di campionato che ha privato la squadra di un punto che avrebbe potuto pesare non poco nella lotta salvezza. La famiglia Di Tora è sempre stata presente in casa e in trasferta: l’imprenditore Aquilino impegnato nei settori immobiliare e nautico, al fianco la moglie Angelina, il figlio Andrea Presidente, ex calciatore professionistico e neo Direttore Sportivo, il figlio Dario tra i più talentuosi elementi della squadra.

La squadra, allenata da Claudio Bonomi bandiera del Castel di Sangro dei miracoli e allenatore di spessore, ha tenuto botta tra mille difficoltà fino al mercato di dicembre, nel quale la proprietà ha trovato diversi rinforzi di rilievo: l’esperto difensore Giorgio Scognamiglio, con oltre settecento presenze tra C, D ed Eccellenza, l’ex Campobasso Montuori, il promettente Ferraiuolo dalla Casertana, il talentuoso e sfortunato Alessio Martinucci e il centrocampista John Saint-Servais Kokanzo, classe ’99 con alle spalle l’esperienza nel settore giovanile del PSG.

Da dicembre ventinove punti raccolti, un cammino da centro-alta classifica ha consentito ai giallorossi di raggiungere l’obiettivo stagionale con un turno di anticipo, un risultato che sembrava proibitivo soltanto pochi mesi prima, ma reso possibile grazie a chi ha lottato in campo fin dal primo giorno. In primis il Capitano Gianpaolo Cincione, a trentotto anni inossidabile punto di riferimento in campo e nello spogliatoio. In attacco hanno fatto la differenza i goal di Tennyson Omoregie, classe 2001 ex Cittadella capocannoniere della squadra con diciotto reti.

Dopo i meritati festeggiamenti per la salvezza, la proprietà e lo staff tecnico avranno tempo e modo per programmare la prossima stagione. Le idee sono chiare: l’ambizione del progetto tecnico per far crescere costantemente il Castel di Sangro, coinvolgere la piazza e la tifoseria, la quale vanta una Sezione di ultras anche a Genova, con un ruolo centrale nella concezione calcistica del Presidente Andrea Di Tora.