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Pallone Noir – Youri Petrov, una bottiglia come demone

Nei giorni scorsi Youri Petrov, ex attaccante che ha trascorso i migliori anni in Olanda, ha perso la sua lunga battaglia con l’alcolismo. Un demone che ne ha minato carriera, relazioni, dignità. Chiedendo infine la sua vita come estremo tributo.

Youri Anatolyevich Petrov era nato nell’odierna Ucraina, a Kryvyi Rih, il 18 luglio 1974. Inizia a giocare a calcio come attaccante agli albori post-sovietici, muovendo i primi passi con Dnipro, e poi in Russia con Lokomotiv e Spartak Mosca. Rimpatria nel modesto Mykolaiv, ma nel 1994 si concretizza il trasferimento che ne segnerà la vita e la morte: arriva in Olanda.

Firma per l’RKC Waalwijk e ha un ottimo impatto: ben 7 reti in appena 12 presenze in campionato. Se lo porta a casa il Twente e prosegue un buon trend realizzativo, segnando altri 15 gol in due stagioni. Ma si fa licenziare per condotta non adatta a un atleta professionista: capiremo presto perché. Ritorna a Waalwijk, in seguito in prestito all’ADO Den Haag. Inizia un lungo girovagare, imboccando ad appena 28 anni la parabola discendente. Il suo nemico non è la forma scadente o qualche infortunio: è l’alcolismo, che prende sempre più pesantemente il sopravvento.

Non è solo la sua carriera da calciatore a risentirne, che si barcamena tra comparsate in Ucraina, Russia e ancora Olanda. Qui prosegue pure nei campionati amatori, anche nel PSV Eindhoven. Youri non riesce a combattere con il mostro, capace di rovinare il matrimonio con Tanya e minare il rapporto con i due figli. Si trascina, in una deriva senza fine. Dal divorzio scaturisce la vendita della casa, che frutta agli ex coniugi 40.000 euro a testa. L’ex calciatore li dilapida in un solo mese. Siamo nel 2011.

Il 28 aprile scorso, Youri Petrov consegna definitivamente la sua vita al nemico, soccombendo nel rifugio sociale di Tilburg (presso la Fondazione iXzelf) in cui viveva. Aveva appena 48 anni. A nulla era servita la conoscenza con Monique, donna che lo aveva ospitato in casa sua, procurandogli pure un lavoro che riesce a tenersi 8 mesi. Continua a bere di continuo, inizia pure a drogarsi, minaccia e abusa di Monique: finché lei lo denuncia. E Youri viene condannato ai lavori socialmente utili. Nel 2017 aveva rilasciato un’intervista al portale olandese Tubantia, in cui dichiarava di aver perso tutto. Qualsiasi cosa: famiglia, denaro, salute, dignità. Un uomo distrutto, che si era buttato via.