Per Giorgos Kalafatis l’amore per il calcio era sbocciato ufficialmente nel 1906, quando aveva fatto parte della “Nazionale greca” ai Giochi Olimpici Intermedi di Atene. Usiamo volutamente le virgolette perché in realtà non erano vere e proprie Nazionali ma rappresentative cittadine (Atene per la Grecia, Copenaghen per la Danimarca, Smirne e Salonicco per l’Impero Ottomano). Una sorta di quadrangolare dimostrativo in cui i padroni di casa, dopo aver vinto agevolmente la semifinale, si arresero ai forti danesi (9-0).
Nonostante la pesante sconfitta, Kalafatis non si sconfortò. Praticava l’atletica leggera presso il Panhellenic Gymnastic Club, ma ormai aveva un unico chiodo fisso in testa: il calcio. Provò a convincere la società di cui faceva parte a occuparsi anche di questo sport, ma trovò un muro di gomma. Così si convinse di fondare una sua propria squadra. Nel 1908, assieme a un gruppo di fuoriusciti dal Panhellenic (suo fratello Alexandros e Doukakis, Boumboulis, Chryssis, Granitsas, Mantzakos, Papageorgiou, Gaetas, Demertzis, Stavropoulos, Paschos, Misakian, Reppas, Sapodias, Garoufalias) diede vita al POA, acronimo di Podosferikos Omilos Athinon.
L’intenzione di Kalafatis e soci era quella di fungere da punto di riferimento per il calcio greco e di allacciare rapporti con il già attivo calcio europeo. Il nuovo club prese in affitto un campo sportivo sulla strada Patisson. Il primo match, anche se non ufficiale, venne disputato contro il Piraeikos, un’antenata dell’Olympiacos. L’entusiasmo di Giorgos contagiò una parte della popolazione ateniese. La quale, dopo aver assistito alle gesta di Kalafatis e compagni, non vedeva l’ora di misurarsi con questo nuovo sport.
Ma un paio di anni dopo alcuni dissapori tra Kalafatis e una parte dei soci portò il fondatore a cambiare i connotati del club. Il club mutò il proprio nome in P.P.O. – Panellinios Podosferikos Omilos e si trasferì in piazza Armerakis. Kalafatis, che al momento della fondazione aveva preso le redini della squadra anche come allenatore, riteneva giusto che ci fosse un ulteriore salto in avanti. Così come allenatore del nuovo club assunse l’inglese John Cyril Campbell, atleta dell’Università di Oxford, che certamente non era al livello dei top manager inglesi ma aveva una conoscenza del gioco maggiore rispetto ai pur volenterosi calciatori greci.
In effetti la squadra migliorò notevolmente, sotto la guida di Campbell e con l’apporto di alcuni giocatori già abbastanza famosi a livello nazionale come Michalis Papazoglou, Michalis Rokos, Loukas Paourgias e Apostolos Nikolaidis. L’allenatore inglese rimase in carica fino all’inizio della Prima Guerra Mondiale, momento in cui dovette far ritorno in patria. Un nuovo cambio di nome si ebbe al termine del conflitto (P.P.A.O. – Panellinios Podosferikos ke Agonistikos Omilos) e nel 1919, su proposta di Papazoglou, adottò il verde come colore sociale e il trifoglio come stemma. Quell’anno la squadra vinse il suo primo vero trofeo, il campionato greco organizzato dall’Unione Calcistica di Atene e del Pireo.
Nel frattempo, alla partenza di Campbell, Kalafatis era tornato sulla panchina della sua squadra. Ma con un bagaglio di esperienza notevolmente maggiore rispetto al passato. Nel 1920 gli venne affidata la Nazionale ellenica destinata a partecipare ai Giochi Olimpici di Anversa. Non andò benissimo (la Grecia capitolò rovinosamente 9-0 contro la Svezia nel turno preliminare), ma per Giorgos fu motivo di orgoglio. Il coronamento di un sogno che lo aveva fatto diventare, in brevissimo tempo, molto popolare non solo ad Atene ma nel resto della Grecia.