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Le 7 Marce, GP Arabia Saudita – Ok la sicurezza, però…

Gran Premio dell’Arabia Saudita, 2/a tappa del Mondiale di Formula 1 2023. Ripercorriamo quanto accaduto sul circuito di Jeddah con la nostra monoposto a 7 marce.

Viaggia in 7/a marcia, la Red Bull – Aggrappiamoci al problema all’albero della trasmissione avuto da Verstappen e ai consigli del muretto box di girare “più piano” nelle ultime tornate per preservare le vetture. Sono questi gli unici spiragli di luce per un campionato che sembra già essere indirizzato. Ma chissà se Pérez, splendido vincitore ieri, potrà davvero giocarsi le proprie possibilità.

Viaggia in 6/a marcia, Fernando Alonso – A proposito di aggrapparsi, l’intero mondo della Formula 1 si aggrappa a questo giovanotto di 41 anni e mezzo che porta per la seconda volta di fila questa splendida Aston Martin sul podio, nonostante la penalità per la posizione scorretta in griglia, la penalizzazione di 10 secondi poi annullata dal ricorso della scuderia inglese. E si brinda così al podio numero 100 in carriera.

Viaggia in 5/a marcia, la Mercedes – Il responsabile della scuderia Toto Wolff parla di “vettura da rifare”. In ottica Mondiale potrebbe anche essere. Però almeno la casa di Stoccarda sa mettere fieno in cascina nelle difficoltà e raccoglie il massimo possibile con il quarto posto di Russell e il quinto di Hamilton.

Viaggia in 4/a marcia, l’Alpine – Dopo la sofferenza del Bahrain, per la scuderia francese un fine settimana importante con entrambe le vetture sia in Q3 al sabato sia a punti la domenica con Ocon ottavo e Gasly nono

Viaggia in 3/a marcia, la Ferrari – Vasseur può essere soddisfatto solo di una cosa: entrambe le vetture sono arrivate al traguardo senza problemi d’affidabilità con Sainz sesto e Leclerc settimo. Ma è inaccettabile che una stessa vettura possa andare in prima fila il sabato e poi avere un passo gara così deficitario la domenica.

Viaggia in 2/a marcia, la McLaren – Piastri illude al sabato con il nono tempo, poi complice anche un contatto in partenza “raggiunge” Norris tra le retrovie e la scuderia di Woking replica così la pessima gara del Bahrain.

Viaggia in 1/a marcia, la direzione gara – La sicurezza innanzitutto, ci mancherebbe altro. Ma la Safety Car chiamata per l’Aston Martin di Stroll parcheggiata fuori pista già oltre le barriere e quindi in una posizione assolutamente non pericolosa è parsa davvero eccessiva. “Falsando”, de facto, la corsa.