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L’urna sorride a Roma e Viola, meno alla Juve; ma sognare, in Europa, si può

Che la stagione in corso sia quella della rinascita per il calcio Tricolore è ancora presto per dirlo, ma dopo più di un annata in chiaroscuro la 2022/2023 può fregiarsi indiscutibilmente del titolo di “ottima annata”. Sei squadre ai Quarti di Finale delle Coppe Europee, come nessun altro nel Vecchio Continente; sbagliato già gridare all’inversione di tendenza, giustissimo festeggiare un evento davvero memorabile.

Detto dei sorteggi di Champions League, negli altri due tornei continentali, sorridono in due su tre: bene Roma e Fiorentina, maluccio la Juventus.

“Ancora tu?” è quello che José Mourinho ed Arne Slot avranno vicendevolmente pensato al completamento del sorteggio. L’urna dell’UEFA ha designato infatti Roma-Feyenoord come Quarto di Finale numero 4 dell’attuale Europa League, dopo che la sfida sull’asse italo-olandese fu già la Finalissima della 1/a edizione di Conference League che i Capitolini vinsero con gol di Zaniolo.

I Rotterdammers tornano all’Olimpico dopo aver incrociato la Lazio di Maurizio Sarri, all’interno di un percorso europeo fatto di alti e bassi che comunque ha portato i ragazzi di Slot tra le prime otto della manifestazione. Tante gli addii rispetto alla compagine che contese la Conference alla Roma (via Dessers, Sinisterra, Senesi, Malacia, Linssen, Toornstra tra gli altri), ma guai a sottovalutare i ragazzi di Arne Slot.

Zaniolo che assisterà da spettatore di una Roma che dando la rivincita al Feyenoord, si evita in un sol colpo il derby con la Juventus e la rimpatriata con il Manchester United; inutile ricordare come ricordi e parole al miele dello Special One verso i Red Devils non vadano di pari passo con il retrogusto dei tifosi della Roma, pensando alle trasferte ad Old Trafford.

Benevola con la Roma l’urna dell’UEFA, con Bayer Leverkusen o Saint Gilloise ad aspettare i giallorossi in caso di semifinale; premesso che la benevolenza dell’urna dell’UEFA andrà poi dimostrata coi fatti ai Capitolini è andata sulla carata meglio che alla Juventus di Massimiliano Allegri che pesca lo Sporting Lisbona reduce dallo scalpo dell’Arsenal.

Se di dejà-vu possiamo parlare per Roma e Feyenoord, lo stesso può dirsi per la Juventus e la città di Lisbona; se al da Luz la Juventus di Allegri toccò il fondo in autunno naufragando fuori dalla Champions League, è all’Alvalade che gli Allegri boys vogliono urlare all’Europa la propria voglia di rivalsa. In una competizione, l’Europa League, che in palio mette un posto in Champions affatto scontato in Serie A per i bianconeri, stante le vicende extra-campo.

Certo è che non può parlarsi di tappeto rosso verso Budapest per i bianconeri: lo Sporting ai quarti è un banco durissimo, è l’eventuale semifinale sarebbe con la vincente di Manchester United-Siviglia, tandem che non necessità di ulteriori presentazioni.

Sorride anche la Fiorentina di Italiano: i Gigliati sono tra le teste di serie più quotate della Conference League, e riescono a “farsi mettere” nella parte di tabellone opposta rispetto al West Ham, sulla carta contendente numero uno dei toscani stante la clamorosa eliminazione del Villarreal. Prima di pensare all’eventuale finalissima, però, per Italiano e co. c’è da pensare ai polacchi del Lech Poznan, che se da una parte spaventano forse più i tifosi juventini per gli incubi dell’Europa League 2010/2011 (e l’incredibile poker del giovane Rudnevs) dall’altro meritano il rispetto che si conviene a una compagine che in Conference ha saputo ottimamente disimpegnarsi. Basilea-Nizza ad attendere i Viola in semifinale, mentre Gent-West Ham e Anderlecht-AZ Alkmaar completano la parte opposta del tabellone che ci accompagnerà verso la finale di Praga.