I Pionieri del Calcio – Il calcio ai Giochi Interalleati del 1919
Al termine della Prima Guerra Mondiale vennero organizzati i Giochi Interalleati, una sorta di mini-Olimpiade riservata agli atleti militari delle nazioni alleate uscite vincitrici dal conflitto. La competizione – finanzata dalla YMCA, l’associazione americana dei giovani cristiani – si componeva di tantissimi sport, tra cui anche il calcio. Il vero organizzatore dell’evento fu Elwood Brown, un ventiseienne statunitense che già qualche anno prima aveva ideato i Giochi dell’Estemo Oriente.
L’Italia nel lotto delle partecipanti
Nel torneo calcistico – disputato allo stadio Pershing di Parigi come del resto anche tutti gli altri sport a parte il rugby – parteciparono otto formazioni: Belgio, Canada, Cecoslovacchia, Francia, Grecia, Italia, Romania, Stati Uniti. L’Italia venne inserita nel girone A insieme ai padroni di casa, alla Grecia e alla Romania. Gli azzurri potevano schierare calciatori di grande talento come Enrico Sardi, Luigi Cevenini, Renzo De Vecchi e l’italo-svizzero Ermanno Aebi.
L’Italia godeva dei favori del pronostico contro Grecia e Romania, considerate avversarie abbordabili. Sarebbe stata quindi la gara con la Francia a decretare chi si sarebbe qualificata per la finalissima, contro la prima dell’altro raggruppamento. In effetti le due sfide contro greci e rumeni si rivelarono estremamente facili (rispettivamente 9-0 e 7-1). Ma nello scontro decisivo gli azzurri si fecero superare dai transalpini per 2-0 (reti di Gamblin e Nicolas) e dovettero dire addio ai sogni di gloria.
La finalissima tra i padroni di casa della Francia e la Cecoslovacchia
Il 29 giugno contendersi il titolo furono Francia e Cecoslovacchia. Entrambe avevano chiuso il proprio girone eliminatorio a punteggio pieno e sembravano equivalersi, quanto a valori tecnici. I cechi facevano leva sul blocco dello Slavia Praga. I francesi, però, potevano contare sulla spinta del proprio pubblico. E in effetti nei primi minuti di gioco la Francia approfittò di questo vantaggio ambientale: dopo appena mezz’ora di gioco erano avanti già di due gol, grazie alle marcature di Deydier e Renier.
Ma la Cecoslovacchia non si diede per vinta. Al 31′ trovò il gol della speranza, grazie a Vanik, che riaprì una contesa che sembrava ormai chiusa. Nel secondo tempo il forcing ceco diventò sempre più insistente e la Francia resistette strenuamente, anche grazie alle parate del portiere Chayriguès. Ma a sei minuti dal termine i galletti subirono il pareggio, a opera dell’attaccante Janda. Quando tutto faceva presagire un epilogo ai supplementari, lo stesso Janda trovò il gol del sorpasso che regalò la vittoria alla sua Cecoslovacchia.