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ESCLUSIVA – Di Gennaro: “Vi racconto il ‘mio’ Mondiale in Qatar”

Antonio Di Gennaro, ex centrocampista della Nazionale e seconda voce nelle telecronache RAI al Mondiale in Qatar, ha commentato la finalissima insieme ad Alberto Rimedio: il racconto della sua esperienza, in esclusiva per MondoSportivo

LA FINALE E IL TORNEO. “Grande emozione, anche per l’attesa. Stadio meraviglioso, pure per la cerimonia di chiusura e i suoi colori: un contorno suggestivo. Poi il calcio d’inizio e una partita pazzesca. La finale ha racchiuso l’essenza del calcio: basta un attimo, un errore per riaccendere una gara. Non dico che si sia chiusa l’era del tiki-taka: però la Spagna non ha avuto un piano B. Per alcune squadre ha contato tanto l’assenza di un cannoniere di ruolo; l’aspetto difensivo resta una prerogativa importante, un’ondata di ritorno sul tema; il Marocco sorpresa vera, che secondo me avrebbe meritato di più“.

L’ATMOSFERA. “Organizzazione perfetta, sicurezza ai massimi livelli. Ma non ho compreso l’utilizzo dell’aria condizionata, che si scontrava con condizioni atmosferiche non proibitive per giocare. Non so se possa avere influito su molti casi d’influenza che si sono verificati. Dal punto di vista sociale, il dissenso dei calciatori iraniani è da sottolineare: hanno scelto di non cantare l’inno e sarà sempre ricordato come momento clou di questo Mondiale“.

I PREMI FINALI. “Emiliano Martínez è stato fantastico, a maggior ragione con il salvataggio su Kolo Muani nei supplementari. Però ha perso tanti punti con il gesto sconcertante dopo aver ricevuto il premio come miglior portiere: meritava che gli venisse tolto, per me. Enzo Fernández? Meritato, dopo una scelta oculata di Scaloni. Si è rivelato un giocatore completo. Anche se il croato Gvardiol avrebbe meritato ugualmente, di fatto è stato penalizzato da una semifinale insufficiente. Su Messi MVP del torneo credo non ci siano discussioni“.

FUTURO. “I Mondiali a 48 squadre potrebbero creare delle difficoltà, per orari e questioni logistiche. Mi sembra un numero eccessivo di partecipanti e ritengo che sarebbe troppo pesante per i calciatori. Mi auguro che una formula simile non crei disinteresse. La tecnologia? Vada avanti, e che il Var continui a essere un supporto fondamentale per l’arbitro, senza che però si sostituisca a lui; il fuorigioco semi-automatico rappresenta un punto di non ritorno sul tema; contesto gli eccessivi recuperi concessi nel torneo, sarei più per il tempo effettivo. Sul fronte arbitrale, il livello non è stato eccelso“.

MARADONA-MESSI. “I paragoni non mi sono mai piaciuti. Maradona è stato uno dei più grandi giocatori di sempre, viveva come un vero e proprio capopopolo. Quando Messi è stato premiato con la Coppa ed è stato vestito con il Bisht… Diego non lo avrebbe permesso. Lionel è arrivato al Mondiale in condizioni spettacolari, per palmares non teme rivali nel calcio moderno. Tuttavia penso che si possa solo avvicinare a Diego, che resta un’icona“.