Gran Premio del Belgio, 14/a tappa del Mondiale di Formula 1 2022. Analizziamo quanto accaduto sul circuito di Spa-Francorchamps con la nostra monoposto fornita di un cambio vintage ma potente a 7 marce.
Viaggia in 7/a marcia, Max Verstappen – Come Senna con la McLaren 1988, come Mansell con la Williams 1992, come Schumacher con la Ferrari 2004, il binomio Verstappen-Red Bull è stato inarrestabile ieri sul circuito belga. Partenza dalla tredicesima casella annullata in una decina di giri e concorrenza schiantata. Verstappen dice che in Olanda, settimana prossima, non sarà così facile. Per lo spettacolo, speriamo che abbia ragione. Manifesta superiorità.
Viaggia in 6/a marcia, l’Alpine – Un Alonso battagliero in pista e fuori (con le pepate dichiarazioni nei confronti di Hamilton e della tattica Ferrari) e un Ocon diligente, consentono alla scuderia francese di portare a casa un quinto e un settimo posto e di approfittare pienamente dello “0” McLaren nella contesa per il quarto posto nel Mondiale Costruttori. Manifesta concretezza.
Viaggia in 5/a marcia, Sebastian Vettel – Forse doveva solo togliersi il fardello dell’annuncio del ritiro dalla Formula 1 a fine stagione. Perché da quando l’ha annunciato, il tedesco dell’Aston Martin sta davvero disputando belle gare. Portando a casa punti pesanti. Dopo il 10/o posto dell’Ungheria, arriva l’8/o posto del Belgio. Piazzamenti che potrebbero addirittura rimettere in corsa la scuderia di patron Stroll per il settimo posto con Haas e AlphaTauri. Manifesta esperienza.
Viaggia in 4/a marcia, l’AlphaTauri – Eppur si muove. Dopo cinque gare da incubo, grazie a un’attenta strategia per quanto riguarda la gestione delle gomme, la scuderia di Faenza si sblocca e torna a punti con il nono posto di Gasly. Notizia resa ancora più confortante dalla Haas che è rimasta a secco. Manifesta controtendenza.
Viaggia in 3/a marcia, la McLaren – Fine settimana da dimenticare per la scuderia di Woking. Ricciardo è quasi ufficialmente un corpo estraneo (lascerà a fine campionato), Norris non è riuscito a trovare l’assetto giusto. Zero punti in saccoccia e l’Alpine che si allontana. Non tutto è ancora perduto per il quarto posto, ma bisogna ritrovarsi in fretta. Manifesta difficoltà.
Viaggia in 2/a marcia, la Ferrari – Il dominio Red Bull-Verstappen ha nascosto l’ennesima cappellata tattica del muretto di Maranello. Leclerc, quinto, richiamato ai box per montare le soft all’ultimo giro e tentare il giro più veloce. Peccato che il vantaggio su Alonso non fosse sufficiente per conservare la posizione e il monegasco si sia ritrovato dietro allo spagnolo. Leclerc ha dovuto quindi prima sopravanzare Alonso, compromettendo il tentativo del giro veloce che infatti non si è verificato. E, nel post gara, la penalizzazione per aver oltrepassato i limiti di velocità in pit lane con conseguente retrocessione al sesto posto. Bisogna davvero impegnarsi per compiere uno sfacelo del genere. Manifesta incompetenza.
Viaggia in 1/a marcia, Lewis Hamilton – Il contatto con Alonso in partenza, le dure parole dello spagnolo dei suoi confronti con conseguente ammissione dell’errore, il motore Mercedes che va arrosto. E, dulcis in fundo, l’immagine del pilota con il casco ancora in testo che sconsolato se ne torna ai box a piedi lungo una stradina secondaria. Hamilton: manifesta tristezza.