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Pallone Noir – Ján Hoffman, un maledetto e incontrollabile nervoso

Perugia, una notte di gennaio. Il calciatore dello Slovan Bratislava Ján Hoffman gioca il primo tempo dell’amichevole contro la squadra umbra. Quei 45 minuti avrebbero cambiato la sua vita.

Lo Slovan Bratislava, club tra i più rappresentativi del calcio cecoslovacco, arriva in Italia per disputare un’amichevole invernale. Siamo a gennaio del 1968: è stato infatti suggellato un gemellaggio con il Perugia e così viene organizzato l’evento. Tra le file della squadra milita Ján Hoffman, giovane ala destra, che però fatica a trovare spazio essendo una riserva. Nell’incontro con la squadra umbra, il 9 gennaio, viene finalmente schierato dal primo minuto. 

Non deve aver convinto l’allenatore, visto che all’intervallo viene lasciato negli spogliatoi. Nonostante tutto aveva ricevuto i complimenti del terzino avversario Olivieri. Eppure… prende il suo posto nella ripresa il consueto titolare del ruolo, Anton Urban. E qui si delinea l’anticamera della tragedia. Nel ventre del Pian di Massiano, Hoffman ha un attacco isterico per la sostituzione, che egli reputa come una bocciatura. Anzi, di più: un’umiliazione. Deve intervenire il medico sociale dello Slovan. E si arriva alla notte.

Nell’albergo perugino che ospita la squadra cecoslovacca, come riporta Il Corriere della Sera, Hoffman è in camera con un compagno. Ma fa fatica ad addormentarsi, sono le tre di mattina. Quando Ján – che era stato nervosissimo e agitato per tutta la sera – si alza e apre la finestra, il compagno si sveglia e pensa che abbia bisogno di prendere un po’ d’aria. Nonostante sia gennaio e fuori ci sia freddo. Le cose non stanno in questo modo: attimi velocissimi, eppure lunghi un’eternità.

Sono i secondi in cui il compagno di squadra di Hoffman lo vede in piedi sulla finestra: non fa in tempo a raggiungerlo, il tutto mentre è ancora stordito dal sonno. È troppo tardi. Il calciatore, appena 22enne, si lancia nel vuoto dal terzo piano. L’impatto con il suolo è devastante. Riporta la frattura esposta di un braccio e di una gamba, oltre a un trauma alla testa con sospetta frattura della base cranica. Ján Hoffman muore in ospedale due ore più tardi. Una tragedia assurda.