Chi mi conosce lo sa bene: non amo parlare di mercato. Perché si rischia di diventare qualcuno da accusare. Ho voluto raccontare, sui miei social, le tappe dell’addio di Gleison Bremer al Torino, e siccome le cose sono cambiate all’ultimo, per il popolo di Twitter è come se io non avessi raccontato la verità. Non è così ovviamente: ho detto sempre e solo ciò che stava accadendo, dopotutto questo è il mio mestiere. Raccontare, non fare mercato. Quello lo fanno i dirigenti sportivi.
Andiamo con ordine: febbraio 2022, l’Inter si rende conto che Bremer, difensore brasiliano del Torino, può diventare un fuoriclasse. Primi interessi, primi contatti, si inizia a capire se c’è margine per trattare, a giugno/luglio, con Cairo, una volta che la stagione in corso sia finita. Durante i quattro anni in cui ha giocato al Torino, ho avuto modo di stringere, con lui, un rapporto di fedele amicizia. Gleison è un ragazzo
Passa il tempo, il campionato finisce, inizia l’estate, e con lei il calciomercato. L’Inter – alle prese con qualche problema economico che conosciamo tutti – ingaggia Mkhitaryan, svincolatosi dalla Roma, e le cose cambiano. Per acquistare ancora, dovrà innanzitutto cedere. Soprattutto, non potrà spingersi molto più in là con eventuali offerte, ed è per questo che, per quanto ci fosse la volontà sia di Marotta, sia di Bremer, di stringersi la mano e chiudere l’affare, i 30 milioni di offerta più bonus più Casadei sono stati messi sul piatto solo all’inizio di luglio. Ed è questo che ha stravolto totalmente le cose.
Perché, a inizio luglio, la Juventus ha venduto De Ligt al Bayern, incassando soldi freschi da riversare sul mercato. Tanti soldi: 47 milioni complessivi che hanno fatto dire subito “sì” a Cairo, e un ingaggio di 5 milioni di euro per cinque anni a Bremer: due in più circa di quelli che gli avrebbe garantito l’Inter. Ecco: voi cos’avreste fatto?
In sostanza: Bremer e l’Inter sembravano destinati a trovarsi. Da febbraio a giugno, Milano sembrava essere l’unica destinazione per il difensore. C’erano accordi verbali, intese, c’era la volontà di trovarsi una casa, c’era tutto tranne una cosa: un’offerta formale. Arrivata, però, troppo tardi. Il calcio il calciomercato sono fatti di momenti da cogliere: la Juventus c’è riuscita, l’Inter no. Bremer resta a Torino ma cambia sponda. Un enorme in bocca al lupo, amico mio.
asdasd