Non sono passate neanche 24 ore dalla disfatta italiana agli Europei Femminili contro la Francia e già bisogna ripartire per le prossime due gare contro Belgio e Islanda, che per nostra fortuna hanno pareggiato e che, essendo avversarie alla nostra portata, non sarà impossibile battere per poi qualificarsi come seconde nel girone, a meno di impensabili harakiri delle francesi. Credo però sia giusto fare una serie di riflessioni su quanto successo ieri sera.
Il primo tempo della sfida tra Francia e Italia ha mostrato sul campo da un lato una formazione che merita ampiamente il terzo posto nel Ranking FIFA e dall’altro lato una squadra scollata nei reparti, goffa in difesa, sbadata nei passaggi ed esposta alle ripartenze avversarie: sulle fasce la coppia Geyoro-Diani da un lato e Toletti-Cascarino dall’altro hanno semplicemente arato lo stadio di Rotherham, producendo una mole impressionante di cross e mostrando tutta la debolezza della nostra difesa, in versione horror (vedasi le papere di Giuliani e compagne) e non coperta a sufficienza dal centrocampo. Solo nella ripresa, quando ormai mentalmente non c’era più nessuena pressione e la girandola dei cambi operata dalla Bertolini permetteva alle Azzurre di stare meglio in campo, si è vista un’altra Italia, con Rosucci e Simonetti (al posto di due insufficienti Galli e Giugliano) che hanno dato più equilibrio in mediana e soprattutto una straordinaria Piemonte che segna il gol della bandiera appena due minuti dopo essere entrata, mostrando voglia e sfiorando anche il raddoppio.
Al di là dei grandissimi meriti delle avversarie (e qui bisogna fare un plauso soprattutto alla Geyoro, che ha festeggiato al meglio la sua cinquantesima presenza con la maglia della Nazionale ed è tornata alla grande dopo un grave infortunio prima degli Europei), ci sono tanti demeriti delle nostre, che nel primo tempo si sono subito fatte notare in area francese (e hanno trovato una bravissima Peyraud-Magnin) ma poi dopo sono praticamente sparite dal campo per 45′ e hanno rischiato anche di perdere Sara Gama per un’espulsione poi per fortuna modificata dal VAR (e sarebbe stata una perdita disastrosa). Per la prima volta nella sua storia l’Italia Femminile ha subito cinque reti in un primo tempo di una gara in una fase finale di un Europeo. Chissà che questa sconfitta porti la Bertolini a considerare maggiormente alcune “seconde linee” e che sopratutto faccia capire che il catenaccio contro una squadra nettamente superiore per valori tecnici, al fine di evitare imbarcate come quella di ieri sera, non è un tabù.