Le 7 Marce, GP Gran Bretagna – Ossimoro Ferrari
Gran Premio di Gran Bretagna, 10/a tappa del Mondiale di Formula 1 2022. Analizziamo quanto accaduto sul circuito di Silverstone con la nostra monoposto fornita di un cambio vintage ma potente a 7 marce.
Viaggia in 7/a marcia, la sicurezza – L’incidente di Zhou alla prima curva in Formula 1, quello tra Hauger e Nissany. Fino a 10 anni fa avremmo parlato di fine settimana drammatico a Silverstone. Invece, è andato tutto bene grazie a un dispositivo di protezione, l’HALO, che esteticamente sarà brutto ma che fa pienamente il suo dovere: quello di salvare vite.
Viaggia in 6/a marcia, Carlos Sainz – Finalmente. Dopo 150 Gran Premi, il figlio d’arte (suo padre è stato, per i due-tre che non lo sanno, Campione del Mondo di rally) riesce a trovare la sua prima vittoria in Formula 1. E al volante della Ferrari. Lo fa in una corsa non semplice, dove commette anche errori (vedi il lungo dopo la Becketts che ha portato al sorpasso di Verstappen), fa lo scudiero di Leclerc fino a quando è lecito farlo. Ma, alla ripartenza dopo la Safety Car causa uscita di Ocon, fa giustamente prevalere l’istinto. Sainz sorpassa il suo compagno di squadra colpevolmente lasciato in pista con le gomme dure usate e si invola a prendere una cosa che non dimenticherà mai: la prima vittoria in Formula 1.
Viaggia in 5/a marcia, Lewis Hamilton – Sarà stato l’incontro con il “Leone” Nigel Mansell che si è scappellato pubblicamente davanti a lui, sarà stata l’aria di casa ma si è visto nettamente il miglior Hamilton della stagione. Primo pilota non Ferrari/Red Bull in qualifica, serie di giri veloci a impensierire Verstappen prima e le Ferrari dopo, battaglia vinta con Leclerc per il podio nella parte finale di gara dopo Safety Car. Questo è il Lewis che ci piace.
Viaggia in 4/a marcia, Mick Schumacher – Finalmente punti. Dopo papà Micheal e zio Ralf, arriva il terzo Schumacher a marcare punti in F1. Il tedesco conclude ottavo dopo una gara regolare e togliendosi lo sfizio di impensierire fino all’ultimo un Verstappen in palese difficoltà. Questa volta, però, non rischia vanificando tutto come a Miami e si porta a casa il risultato.
Viaggia in 3/a marcia, Max Verstappen – Nella primissima parte di gara, brucia Sainz in partenza grazie alle soft. Poi il mega incidente vanifica tutto. Nella seconda parte, becca un detrito in pista e il fondo della sua Red Bull non va come dovrebbe. Nonostante 10000 messaggi via radio con il muretto, la situazione non migliora e limita i danni sia grazie al settimo posto che soprattutto all’errore Ferrari che danneggia Leclerc.
Viaggia in 2/a marcia, l’Alpha Tauri – Se Maranello sorride a metà, Faenza è nera di rabbia. Vedere entrambe le vetture arrotarsi tra di loro e vanificare la gara farebbe impazzire tutti, figuriamoci Franz Tost, direttore sportivo Alpha Tauri. Possibilità di punti che se ne va e Haas e Aston Martin che si avvicinano in classifica costruttori.
Viaggiano in 1/a marcia, la Ferrari e Charles Leclerc – Inutile continuare a cospargere sale sulla ferita. Il non aver fermato Leclerc per montare le soft in regime di Safety Car è un orrore che rientra tre le scelte tattiche più orribili della storia della Formula 1. Ma anche il monegasco dovrebbe cominciare a imporsi in squadra. Avete mai sentito uno Schumacher o un Hamilton chiedere il permesso al muretto di quando entrare ai box o se sorpassare Tizio o Caio? Risposta scontata: no. Ecco perché Leclerc deve assolutamente crescere in personalità da questo punto di vista. Per evitare di vivere altre domeniche dove si esce scontenti nonostante aver vinto. In pieno stile “ossimoro Ferrari”.