Gran Premio del Canada, 9/a tappa del Mondiale di Formula 1 2022. Analizziamo quanto accaduto sul circuito “Gilles Villeneuve” di Montréal con la nostra monoposto fornita di un cambio vintage ma potente a 7 marce.
Viaggia in 7/a marcia, Max Verstappen – Sesta vittoria stagionale per l’olandese della Red Bull che rinforza il primato in classifica mondiale ed è stata la più difficile. Non è stato semplice tenere dietro negli ultimi giri un Sainz incarognito soprattutto con l’incognita motore, visto il ritiro di Pérez. Alla fine però non si è Campione del Mondo per caso. Verstappen ha tenuto indietro il ferrarista e ha conquistato un successo meritato.
Viaggia in 6/a marcia, Carlos Sainz – I ferraristi ci avevano sperato fino alla fine di rivedere un GP del Canada 1995 bis, quando Jean Alesi conquistò la sua prima (e unica) vittoria in Formula 1 con la Ferrari. La Safety Car dovuta all’errore di Tsunoda aveva compensato la fortuna che aveva avuto Verstappen di effettuare il primo dei suoi due cambi gomme in regime di Virtual Safety Car. Sainz ha così percorso gli ultimi 10 giri negli scarichi della Red Bull dell’olandese, senza però mai riuscire a trovare il guizzo decisivo. Un secondo posto che comunque riscatta il flop dell’Azerbaigian.
Viaggia in 5/a marcia, Lewis Hamilton – Fino allo scorso anno, un quarto posto in qualifica e un terzo posto in gara per Hamilton sarebbero stati visti come flop. Ma lo sport, come ogni cosa della vita, può cambiare da un momento all’altro. Ed è così che questi risultati conseguiti dal sette volte Campione del Mondo della Mercedes possono rappresentare una ripartenza verso un barlume di competitività ad altissimi livelli per la seconda parte di stagione.
Viaggia in 4/a marcia, l’Alfa Sauber – Dopo il Bahrain, le vetture svizzere sponsorizzate dal Biscione terminano entrambe a punti con Bottas 7° e Zhou 8°, dopo la penalità di Alonso. Due strategie diverse – conservativa con un lunga prima parte di gara per il finlandese, aggressiva per il cinese – che però portano punti pesanti in classifica e che rinforzano la sesta piazza della scuderia svizzera in classifica costruttori.
Viaggia in 3/a marcia, Fernando Alonso – Una splendida impresa come quella del ritorno in prima fila dopo ben 10 anni dal Gran Premio di Germania 2012 parzialmente vanificata da una strategia Alpine difficilmente comprensibile. Lo spagnolo è stato tenuto troppo a lungo in pista nella prima parte di gara vanificando tutti gli sforzi fatti con la sosta ai box. Il settimo posto finale, risultato che alla vigilia sarebbe stato anche accettato col sorriso, sarebbe stato troppo riduttivo per quanto ha espresso Nando a Montréal. E infatti, ciliegina sulla torta, è arrivata nel post gara la penalizzazione di 5 secondi per una difesa scorretta (cambiamento molteplice di direzione) nei confronti di Bottas che lo retrocede al nono posto. Poteva andare peggio. Poteva piovere.
Viaggia in 2/a marcia, la Haas – Vedi Fernando Alonso. Un sabato eccezionale, con entrambe le vetture in top 10 e alla fine in terza fila. Una domenica disastrosa, con zero punti in classifica. Mick Schumacher costretto all’ennesimo ritiro per un problema tecnico, Magnussen 17/o causa contatto in partenza con Hamilton e sosta prolungata ai box per il cambio dell’ala anteriore. E il sogno di recuperare posizioni in classifica costruttori che va in fumo.
Viaggia in 1/a marcia, Sergio Pérez – Fine settimana da dimenticare per il messicano della Red Bull che al sabato va a sbattere in Q2 causa un bloccaggio in curva 3 dovuto alla pista bagnata, mentre alla domenica vede spegnersi inesorabilmente il suo motore. Il suo continente, per ora, non gli ha portato fortuna.