Non ce l’ha fatta Freddy Rincón, campione della Colombia d’oro degli anni Novanta. Fatale un incidente stradale avvenuto nei giorni scorsi. Oggi la scomparsa a 55 anni, aveva giocato anche nel Napoli: il suo ricordo.
Freddy Eusébio Gustavo Rincón Valencia nasce a Buenaventura, principale porto commerciale della Colombia, il 14 agosto 1966. Inizia a giocare giovanissimo nell’Atlético, squadra della sua città natale, da cui lo scova un dirigente dell’Independiente Santa Fe e viene inserito nel settore giovanile. Viene forgiato dal celebre tecnico Jorge Luís Pinto, che fa di Freddy un giocatore fondamentale del club in breve tempo: d’altronde, uno che al debutto segna una doppietta…
Nel 1989 passa all’América di Cali, laureandosi due volte campione nazionale (1990 e 1992), diventando uno dei calciatori più in vista nel Paese sudamericano. La logica conseguenza è la chiamata da parte di Maturana in Nazionale: il debutto avviene contro l’Uruguay il 2 febbraio 1990 a Miami. Due reti consecutive contro Egitto e Ungheria, nella fase preparatoria al Mondiale di Italia ’90, ne consolidano il posto nell’undici titolare in procinto di mostrarsi sulla scena iridata. Rincón, soprannominato “Il Colosso di Buenaventura” per il fisico imponente, segna ai futuri campioni della Germania Ovest il gol dell’1-1 finale, che consente alla Colombia di passare il turno.
Nel 1993 si trasferisce in Brasile al Palmeiras, cementando la sua figura con i cafeteros segnando la prima delle cinque reti che la Colombia infligge all’Argentina nelle eliminatorie per USA ’94. Un Mondiale che non sarebbe andato secondo le previsioni e traghettò il nostro in Europa: viene ingaggiato dal Parma e girato in prestito al Napoli. Centrocampista versatile, capace di farsi valere come mezzala o esterno di fascia sinistra di propensione offensiva, Rincón realizza 7 reti in 28 partite nella sua unica stagione in Serie A. Un rendimento fatto di alti e bassi, che però evidentemente convince il Real Madrid a portarlo al Bernabeu.
Con i blancos non va bene, agisce per lo più come rincalzo, e torna nuovamente in prestito al Palmeiras. Nel 1997 si lega al Corinthians, diventando un volante e autentico beniamino del Timão, che nel 2000 lo vede alzare da capitano il Mondiale per Club. Quello di Francia ’98 è il suo terzo e ultimo Mondiale della carriera: chiude con 84 gettoni e 17 reti nella Nazionale colombiana, ritirandosi nel 2001. Tre anni più tardi farà una breve comparsata sempre nel Corinthians, prima di appendere per sempre le scarpe al chiodo.
Il post agonismo non ha regalato soddisfazioni a Freddy, diventato nel frattempo allenatore. In Brasile guida Iraty, São Bento e São José, poi al Corinthians nel settore giovanile. L’ultimo incarico è come assistant coach all’Atlético Mineiro nel 2010. Nel 2007 aveva avuto problemi con la giustizia: l’accusa di riciclaggio di denaro sporco per conto di un narcotrafficante sull’asse Colombia-Panama gli costa 123 giorni di carcere. Nell’agosto 2013 riporta diverse fratture e una ferita alla testa in un incidente stradale, a causa del ribaltamento di un camioncino che stava conducendo, dovuto all’asfalto bagnato. Il periodo 2015-2016 lo vede nuovamente indagato per le stesse accuse del 2007, ma stavolta viene prosciolto da ogni accusa.
Si riprende da tanti colpi bassi della vita, Freddy: purtroppo non riuscirà a fare altrettanto in queste ultime ore. L’11 aprile viene ricoverato in ospedale a Cali dopo essere rimasto coinvolto in uno scontro tra la vettura in cui viaggiava come passeggero e un bus, che impatta proprio la parte in cui era seduto l’ex calciatore. Il bollettino medico parla di “severo danno cranio-encefalico”. Viene sottoposto a un delicato intervento chirurgico di quasi tre ore, però resta in pericolo di vita. Le sue condizioni si aggravano di ora in ora, fino al decesso avvenuto oggi. Freddy Rincón aveva 55 anni.