Donne Azzurre: Wilma Seghetti
Oggi inauguriamo una nuova rubrica, andando a scavare nel nostro passato e cercando di parlare di quelle calciatrici che hanno fatto la storia del calcio femminile italiano e della nostra Nazionale. E abbiamo deciso di iniziare questo nostro viaggio proprio dal nostro primo numero uno ufficiale, ovvero Wilma Seghetti.
Estremo difensore tecnico e valido, Wilma Seghetti comincia la sua carriera sportiva nell’Olimpia Verona dove gioca le stagioni 1970 e 1971. Nel 1972 passa al Gamma 3 Padova, con il quale vincerà uno scudetto nel suo ultimo anno patavino. A fine anno si trasferisce al Diadora Valdobbiadene, dove vince due Scudetti consecutivi nel 1976 e nel 1977.
Si allontana dal calcio ma torna sui campi di calcio nel 1980 e nel 1981, difendendo la porta del Gorgonzola nella massima serie italiana, ed ottiene un secondo ed un terzo posto in classifica, oltre a vincere una Coppa Italia nel 1980. Gioca poi nel Cagliari femminile per una stagione, nella quale ha subito 23 reti in 24 presenze in massima serie, prima di ritirarsi.
Nel 1970 Wilma gioca la prima Coppa del Mondo femminile, meglio conosciuta come “Coppa del Mondo femminile Trofeo Martini & Rossi” (dal nome degli sponsor principali della manifestazione), con la nostra Nazionale guidata da Giuseppe Cavicchi. La competizione si disputò in Italia e fu organizzata dalla FIEFF (Federazione Internazionale Europea di Football Femminile), che non era affiliata alla FIFA. La Nazionale Italiana fu scelta dalla FICF, una delle due associazioni di calcio femminile esistente in Italia: l’associazione rivale, la FFIGC, vietò alle sue calciatrici di disputare questo torneo.
Le gare erano organizzate in due tempi da 35 minuti e nella prima gara, il quarto di finale, l’Italia batte la Svizzera allo stadio “Donato Vetusti” di Bari per poi vincere anche allo stadio “Arturo Collana” di Napoli contro il Messico grazie a una doppietta di Schiavo. Nella finale contro la Danimarca, purtroppo, le azzurre perdono davanti a 40.000 persone per le reti di Østergaard Hansen e Ševčíková.
La Seghetti difese i pali della nostra Nazionale anche nella Coppa del Mondo del 1971, il Campeonato de Fútbol Femenil che si disputò in Messico. Ironia della sorte, nel suo girone l’Italia capitò sempre contro la Danimarca, con la quale pareggiò stavolta, ma venne battuta dalle padrone di casa in semifinale per poi concludere al terzo posto con una roboante vittoria per 4-0 contro l’Argentina. Dopo quelle competizioni la Seghetti continuò a rimanere nel giro della Nazionale fino al suo ritiro.
Ma non c’è solo calcio in questa storia: la Seghetti è stata infatti anche una delle componenti del consiglio direttivo dell’AIGC, l’Associazione Italiana Giocatrici Calcio, il sindacato sportivo del calcio femminile fondato nel marzo del 1978 e che annoverò nel suo organigramma calciatrici come l’attuale CT della Nazionale Femminile Milena Bertolini, lottando fin da subito contro la disparità di trattamento tra calciatori e calciatrici e venendo osteggiato nei primi anni dai presidenti di allora che ritenevano le calciatrici delle dilettanti o peggio delle “mercenarie” quando tentavano di pattuire dei rimborsi spese a fronte del loro impiego. E quelle lotte proseguono tutt’oggi.